Piazza del Campo – Siena

Siena - Piazza del Campo
Siena – Piazza del Campo

Piazza del Campo (o più semplicemente il Campo) è la piazza principale della città di Siena. Unica per la sua particolare e originalissima forma a conchiglia, è rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza e integrità architettonica, nonché per essere il luogo in cui due volte l’anno si svolge il Palio di Siena. Per un’antica convenzione, la piazza e il Palazzo Pubblico non appartengono ad alcuna contrada.

Lo spazio che sarebbe diventato la piazza attuale era, alle origini di Siena, un terreno bonificato per consentire il deflusso delle acque piovane, come testata semicircolare della valle di Montone, tra il colle Santa Maria e il crinale che va verso Porta Romana. Il nucleo della città in formazione si trovava più in alto, nella zona di Castelvecchio e il futuro “Campo” era uno spazio per i mercati, appena laterale rispetto alle principali strade di comunicazione che passavano per la città e situato esattamente a un crocevia. Qui si incontrano ancora oggi le direttrici per Roma a sud-est, per il mare a sud-ovest e verso Firenze a nord.

La storia della piazza si intreccia fortemente con quella della costruzione del palazzo Comunale, o palazzo Pubblico, che vi si affaccia.

La piazza si trova nel punto nodale dove si diramano le tre principali vie cittadine, spine dorsali dei Terzi, distinguendosi come un unitario di sublime armonia, frutto più alto della passione senese per la bellezza, manifestata precocemente dal popolo ancora prima del celebre statuto del 1262 dedicato all’urbanistica e all’estetica cittadina. Ciò ne fa una delle più alte creazioni dell’urbanistica medievale.

La forma della piazza è emiciclica, rassomigliante una valva di conchiglia inclinata verso mezzogiorno, con nove spicchi definiti da fasce bianche sulla pavimentazione in cotto. Racchiusa dalla cortina quasi continua di edifici, vi si diramano undici varchi (un tempo dodici), mascherati sapientemente dall’uso delle volte e dalla disposizione su più livelli dell’abitato. La geometria appare coniugata sapientemente con la forma del territorio, arrivando a tradurre le peculiarità del luogo in un ambiente progettato. Il fulcro dell’intera piazza è il palazzo Pubblico, che chiude scenograficamente lo spazio a valle e verso il quale convergono tutte le linee visive, dei dislivelli, delle cortine edilizie e della pavimentazione, esaltandone il valore simbolico.

La circonferenza della piazza è 333 metri ed è articolata in due aree: “di basso”, l’invaso centrale e a sud, pavimentato con mattoni disposti “a coltello” e divisa in nove spicchi, e la cortina attorno, lastricata. Il numero nove evocherebbe il Governo dei Nove.

La piazza è famosa anche perché accoglie due volte all’anno, esattamente il 2 luglio e il 16 agosto, il Palio delle Contrade. Si tratta di una corsa di cavalli unica al mondo che vede confrontarsi le diciassette storiche contrade che compongono la città toscana.

La corsa è composta da tre giri intorno alla pista che circonda la piazza, pavimentata con lastre di pietra serena, che viene cosparsa di uno strato di polvere di tufo di opportuno spessore, tale da consentire ai cavalli di correre, non senza plateali scivolate in corrispondenza delle curve. Fra queste, una delle più critiche è la “curva di San Martino”. La corsa, che si svolge in modo sfrenato e spesso senza riserve di colpi bassi, talvolta cruenta, porta alla vittoria una sola contrada.

Ingredienti fondamentali per un “Palio perfetto” sono la coppia formata dal cavallo e dal relativo fantino che ciascuna contrada riesce a mettere insieme, uniti sempre ad una indispensabile dose di fortuna e ad una folla sempre entusiasta e partecipe.

Piazza del Campo. (16 settembre 2023). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 3 ottobre 2023, 08:18 da it.wikipedia.org

Immagine | Paesaggi Digitali

Alpi Apuane viste da Marina di Carrara

Alpi Apuane viste da Marina di Carrara
Alpi Apuane viste da Marina di Carrara

Le Alpi Apuane sono una catena montuosa situata nel nord-ovest della Toscana, facente parte del Subappennino toscano e delimitata a nord-ovest dal fiume Magra (Lunigiana), a est dal fiume Serchio (Garfagnana, Mediavalle e Piana di Lucca) e a sud-ovest dalla Versilia e dalla Riviera Apuana, interessando parte del territorio delle province di Lucca e Massa-Carrara. Una piccola parte della catena ricade in Liguria (aree collinari dei comuni di Luni, Castelnuovo Magra, Sarzana e Santo Stefano di Magra in Provincia della Spezia). Confinano a sud col Monte Pisano e a nord con l’Appennino ligure.

Il territorio, corrispondente al loro bacino e storicamente conosciuto anche con il toponimo Apuania, è in parte compreso nel Parco naturale regionale delle Alpi Apuane.

Esso fu istituito nel 1985, a seguito di una raccolta di firme partita molti anni prima e la presentazione nel 1978 di una legge di iniziativa popolare. La Regione Toscana, nel 1997 con la Legge Regionale 65/1997 ne ridusse il perimetro da circa 54.000 ettari agli attuali 20.598 ettari (200 km²), in modo da tutelare la presenza delle cave di marmo, riclassificate come “aree contigue”.

Il parco dal 2012 è entrato nella rete dei Geoparchi tutelati dall’UNESCO. Nel 2020 è stata avviata una petizione per l’istituzione di un parco nazionale e c’è inoltre la proposta di accorpare le Alpi Apuane al già esistente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Le Alpi Apuane infatti racchiudono circa il 50% della biodiversità toscana, compresi alcuni endemismi. Sono presenti, tra la flora e la fauna, anche specie rare e relitte, tra i quali il tritone alpestre, minacciato dalla Cava Valsora. Da notare che il comprensorio delle Apuane è parte della rete Natura 2000 e racchiude aree di elevato interesse ambientale come ad esempio Important Bird and Biodiversity Area, Zone di Protezione Speciale, Zone speciale di conservazione, Siti di Interesse Comunitario, Oasi WWF, Oasi LIPU e aree di rilevanza erpetologica. Inoltre è attiva una collaborazione tra Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e Parco regionale delle Alpi Apuane per la protezione del lupo.

Anche da un punto di vista escursionistico, alpinistico e speleologico, le Apuane sono un territorio di pregio, ricco di sentieri, vie ferrate (quella del Monte Procinto, aperta nel 1893, è la più antica d’Italia), vie d’arrampicata e cavità carsiche, spesso minacciate dalle cave, rifugi e bivacchi. Inoltre nella catena montuosa si trovano diverse tappe del Sentiero Italia. Numerose sono anche le antiche vie e cammini tra i quali la Via Vandelli e la Via del Volto Santo. Nel 2023 è stato inaugurato il Parco Culturale delle Apuane, comprendente anche l’abitazione dove Fosco Maraini trascorse i suoi ultimi anni, fortemente voluto dal C.A.I..

Le Alpi Apuane sono ricche di testimonianze storiche, artistiche, archeologiche e culturali anche molto antiche, essendo tra le poche regioni d’Italia in cui siano rimaste sicure tracce della civiltà paleolitica. Sono presenti inoltre testimonianze storiche che coprono un arco temporale che va dalla prima età del ferro, alla civilizzazione dei liguri apuani, a quella romana, al medioevo e all’età moderna e contemporanea, alcune delle quali legate alla stessa attività estrattiva. Nel 2000, tramite una legge nazionale tuttora valida, fu decretata l’istituzione del Parco Archeominerario delle Alpi Apuane per tutelare dall’attuale attività estrattiva le testimonianze di quella di epoca antica, ma la cui effettiva istituzione è tuttavia sospesa dal 2006, nonostante i pareri favorevoli degli enti locali. Per ovviare ai ritardi, nel 2003 il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane ha istituito il Sistema museale di archeologia mineraria delle Alpi Apuane. Sono inoltre presenti testimonianze della Linea Gotica, delle lotte partigiane e della Seconda Guerra Mondiale, come il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema e il Parco della Resistenza al Monte Brugiana.

La catena delle Alpi Apuane si differenzia dal vicino Appennino per la sua morfologia aspra e incisa, da cui appunto l’appellativo di Alpi. L’energia del rilievo è molto elevata, specialmente nel versante versiliese-marittimo: se si escludono infatti i chilometri della pianura costiera versiliese (circa 4 km di larghezza), si passa da poche decine di metri sopra il livello del mare agli oltre 1800 metri in meno di 7 km.

Alpi Apuane. (17 settembre 2023). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 2 ottobre 2023, 14:13 da it.wikipedia.org

Immagine | Paesaggi Digitali

Abbadia San Salvatore – Monte Amiata

Abbadia San Salvatore - Monte Amiata
Abbadia San Salvatore – Vista sul Monte Amiata

Abbadia San Salvatore è un comune italiano di 6 006 abitanti della provincia di Siena in Toscana.

Abbadia San Salvatore è situata nel versante senese del Monte Amiata.

Abbadia San Salvatore ha, per l’altitudine e per la vicinanza del Monte Amiata, un clima freddo d’inverno e abbastanza mite d’estate. In inverno le temperature scendono spesso sotto lo zero e l’area geografica risente di venti piuttosto freddi. Le estati peraltro sono rinfrescate dall’influenza della montagna, con precipitazioni piovose più frequenti ad alta quota.

Il paese prende il nome dall’abbazia benedettina, fondata nel 743 dal re longobardo Rachis, di cui oggi rimangono solo la chiesa e la cripta ora officiata dai cistercensi.

La storia ha riservato a questa località fasi di prestigio temporale legate all’omonimo monastero, prima benedettino poi cistercense, che in epoca feudale ha esercitato un potere di rilievo in ampi territori posti sul versante orientale e su quello occidentale dell’Amiata. L’abbazia ebbe fortune alterne, dovute anche ai frequenti scontri sia con la potente casata degli Aldobrandeschi di Santa Fiora, sia con gli Orsini e in genere con gli alleati degli imperatori, soprattutto quando questi mantenevano rapporti conflittuali con il Papato di Roma. Fu infine soppressa nel 1782.

Il territorio comunale di Abbadia San Salvatore non conta alcuna frazione. Si possono ricordare però le località abitate di Rifugio Amiatino e Rifugio Cantore, situate sulla vetta del Monte Amiata.

Il centro storico di abbadia è diviso in Terzieri.

Abbadia San Salvatore è oggi uno dei centri turistici più importanti del monte Amiata e della stessa Toscana. Con gli anni è stata ampliata la ricettività sia invernale sia estiva, e vengono organizzate varie manifestazioni.

Oggi del mercurio, non più prodotto da oltre trent’anni, rimane una memoria conservata in un interessante museo ricavato dalla vecchia miniera, un’area riqualificata a destinazione artigianale. Il Museo operativo da qualche anno, propone un’interessante storia dell’estrazione, anche grazie al valido contributo di ex minatori in qualità di guide.

Nel comune di Abbadia, che estende i suoi confini fino alla vetta dell’Amiata, sono presenti degli impianti per gli sport invernali e 12 km di piste da sci. Dal paese, circondato da boschi di castagno, si può accedere a dei percorsi naturalistici per escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike.

Museo minerario di Abbadia San Salvatore. (11 gennaio 2022). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 9 febbraio 2023, 10:33 da it.wikipedia.org

Immagine | Meteo Amiata