Giardino Botanico Alpinia

Giardino Botanico Alpinia

Il giardino botanico Alpinia si trova nella località Alpino – frazione di Stresa – situato sulle pendici del Mottarone sovrastanti la riva Occidentale del Lago Maggiore con fronte al golfo Borromeo. Il giardino copre una superficie di circa 40.000 m² ed ospita più di mille specie botaniche provenienti dalla fascia alpina e subalpina, nonché dal Caucaso, dalla Cina e dal Giappone.

Il giardino Alpinia (fino alla fine del periodo Fascista chiamato “Duxia”) viene ufficialmente fondato nel 1934 da Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi; al momento dell’inaugurazione è uno dei primi esempi di giardino botanico Alpino presenti in Italia e ciò gli dona subito notorietà, assieme agli apprezzamenti giunti da naturalisti e botanici internazionali.

Il giardino è posto in una zona panoramica di raro valore; offre una balconata naturale con un ampio belvedere sul Lago Maggiore e le Isole Borromee, oltre a una vista su alcune vette del Parco nazionale della Val Grande quali le Alpi Lepontine, il Monte Disgrazia, le Grigne ed il Monte Legnone. Situato a 800 m s.l.m., il giardino è raggiungibile velocemente tramite la Funivia Stresa-Alpino-Mottarone.

All’interno del giardino vi sgorga una fonte, che è stata dedicata al naturalista Marco De Marchi fondatore dell’Istituto Idrobiologico di Pallanza.

Alcuni scopi fondativi nelle parole di Igino Ambrosini:

1° Impedire che la località singolarissima venisse ceduta per costruzioni private, così da toglierla al godimento pubblico, com’era già avvenuto ormai in tutti i più bei posti panoramici della località Alpino;

2° Formarvi una raccolta di vegetazioni che costituisse oggetto di godimento estetico, facesse conoscere la vita delle piante montane e la loro utilizzazione: con ciò fosse fonte e mezzo di istruzione e di affiatamento del gusto per notevoli masse di visitatori;

3° Costituire – per la concomitanza della visione panoramica e l’esistenza di un giardino alpino – un singolare richiamo turistico per italiani e stranieri.

Giardino botanico Alpinia. (17 marzo 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 11 maggio 2018, 06:39 da it.wikipedia.org

Immagine Montagna Italia Webcams

Belgirate – Lago Maggiore

Belgirate - Lago Maggiore - Vista Nord

Belgirate - Lago Maggiore - Vista sulla darsena

Belgirate - Lago Maggiore - Vista Sud

Belgirate (Belgirà in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 542 abitanti della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte, situato sulla riva occidentale del Lago Maggiore.

Il paese si trova a circa 22 km dal capoluogo Verbania, in direzione sud-sud-ovest, al confine con la Provincia di Novara. È situato sulle pendici del promontorio formato dal versante est della collina della Motta Rossa, in una posizione dalla quale domina il tratto del Lago Maggiore che separa la parte meridionale dal Golfo Borromeo. Dispone di un’ottima posizione rivierasca, ai confini tra la provincia del Verbano-Cusio-Ossola, e quella di Novara. Situato sulle sponde del Lago Maggiore, gode di un clima mite che ha influenzato positivamente la sua vocazione turistica. Il centro storico è arroccato sul pendio e attraversato da due strade parallele situate a quote diverse, comunque collegate fra loro da una fitta rete di stretti vicoli a gradini, le cosiddette rughe. Il paese è caratterizzato dalla presenza di un moderno ed elegante lungolago che incornicia il tipico e ben conservato centro storico in perfetto stile rivierasco.

Nelle carte medievali il toponimo Belgirate è attestato in forme quali Bolgerate, Bulgarate, Bugirate, Buzirate, forme, queste ultime, che hanno spinto diversi studiosi a ipotizzare una derivazione dall’etnonimo bulgarus (“bulgaro”) con l’aggiunta del suffisso -atem.

Si tratterebbe, in questo caso, di un antico riferimento a un stanziamento dei bulgari nel paese, cosa peraltro non insolita nel contesto storico dell’Italia medievale.

Vi sono, a riprova dell’antica origine dell’insediamento, diversi ritrovamenti archeologici di tombe con monete di epoca imperiale, e di una grande olpe, risalente al I secolo d.C. Da Belgirate.

In epoca Medievale Belgirate fece parte del feudo del Vergante, di cui seguì le sorti appartenendo prima ai Visconti e da ultimo ai Borromeo che ne ottennero l’investitura dal 1441 alla fine del sistema feudale nel XVIII secolo. La parte più antica dell’abitato è quella alta, sviluppatasi intorno alla romanica Chiesa di Santa Maria (detta Chiesa Vecchia).

A Belgirate il turismo è sempre stato un’attività molto importante, tanto che vi hanno soggiornato anche personaggi illustri e famosi scrittori quali: Hemingway, Goethe, Fogazzaro, Rosmini, Manzoni, Flaubert, Mann, George Bernard Shaw, Wagner, Toscanini, Verga e Stendhal, che qui scrisse alcune pagine de La Certosa di Parma e vi ambientò parte della vicenda.

Belgirate. (27 luglio 2016). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 7 settembre 2016, 15:54 da it.wikipedia.org

Immmagini | MeteoLiveVCO

Pallanza di Verbania

Pallanza di Verbania - Vista sul Lago Maggiore

Pallanza (Palanza in verbanese) è una frazione del comune di Verbania nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. È una delle anime della città, insieme con Intra e Suna; nel suo territorio è presente il municipio della città.

La frazione sorge sul golfo Borromeo e si estende fino alle pendici del Monterosso. La Castagnola è la collina che sorge ad Est del paese.

La tesi più accreditata sull’origine del nome deriva da un vocabolo Celtico Palantia o Palanz, significato di luogo d’incontro/fortificazione.

I ritrovamenti archeologici testimoniano che la zona era abitata durante l’età del bronzo, non si esclude che già nel Neolitico il territorio fosse abitato da comunità palafitticole, molto frequenti nelle zone del varesotto.

Altri ritrovamenti, rinvenuti sulla collina della Castagnola, risultano dell’Epoca romana come lapidi e vecchie fondamenta, il luogo dei ritrovamenti, vicino all’Oratorio di San Remigio, era denominato in passato “al Castellazzo”, sede di un antico castello di cui oggi non si hanno più tracce.

Nel IX secolo d.C., Pallanza viene citata come Curtis Regia, luogo di particolare importanza reale e indipendente dalla pieve di Intra, inoltre vantava un importante posizione politica dovuta dalla presenza di una fortificazione presente sull’Isolino di San Giovanni, e dalla potente famiglia da Castello, che vantava ottimi rapporti con il Sacro Romano Impero.

Nel XIII secolo d.C., le lotte tra gli alleati dei Da Castello, i vercellesi da sempre in guerra contro Novara, portano il conflitto anche nelle zone del VCO, fino al 1270, quando perdono il potere definitivamente per volere dei novaresi. Nel 1277 subentra la potente famiglia dei Visconti, i quali governano fino al XV secolo. Nel 1477 Pallanza in quanto facente parte del feudo di S.Maurizio della Costa passa sotto la signoria dei Moriggia per poi secoli dopo passare ai Borromeo. I contrasti tra i pallanzesi e i Borromeo, portano gli abitanti a pagare agli Sforza una cospicua somma di denaro per riscattarsi il paese. Intorno al 1620, con la dominazione spagnola, i Borromeo cercano di infeudarsi Pallanza, ma ancora una volta la popolazione paga i dominatori spagnoli, rimanendo indipendenti dalla casata dei Borromeo. In memoria di ciò, nel palazzo comunale, sono presenti due lapidi dedicate a Filippo IV di Spagna e al Governatore di Milano, Gómez Suárez de Figueroa y Córdoba.

Separata dalla Lombardia nel 1744, Pallanza fu a capo di Provincia per l’Alto Novarese. Durante la Repubblica Cisalpina l’Alto Novarese venne incluso nel Dipartimento dell’Agogna: Pallanza appartenne al XV distretto facente capo ad Intra. Al ritorno dei Savoia, Pallanza recuperò il suo ruolo fino al 1861, quando furono istituiti i circondari di Pallanza e dell’Ossola nell’ambito della provincia di Novara.

Nel XIX secolo il Lago Maggiore diviene un luogo di villeggiatura nobiliare, con le costruzioni di numerose ville e alberghi di lusso a Pallanza, soprattutto nella zona collinare Castagnola.

Nel 1927 al comune vennero aggregati gli ex comuni di Cavandone e Suna.

Pallanza rimane Comune autonomo sino al 1939, con il regio decreto n. 702 del 4 aprile 1939 venne fusa assieme al comune di Intra sotto il nome di Verbania.

Storicamente legata, per le proprie comunicazioni, alla navigazione sul Lago Maggiore, fra il 1910 e il 1946 la città ospitò altresì una stazione della tranvia Intra-Omegna.

Pallanza. (19 novembre 2019). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 23 dicembre 2019, 14:41 da it.wikipedia.org

Immagine | MeteoLiveVco