Campo dei Fiori – Osservatorio Schiaparelli

Campo dei Fiori - Webcam posizionata verso il cielo con visione delle stelle
Campo dei Fiori – Webcam posizionata verso il cielo con visione delle stelle
Campo dei Fiori - Vista verso Nord
Vista verso Nord
Campo dei Fiori - Vista verso Ovest
Vista verso Ovest
Campo dei Fiori - Vista verso Est
Vista verso Est

Il Campo dei Fiori (Camp di Fior in lombardo) è un massiccio montuoso delle Alpi che si trova nella sezione delle Prealpi Luganesi, a nord della città di Varese. Il massiccio è tutelato dal Parco regionale Campo dei Fiori.

Tra la fine di ottobre 2017 e la prima settimana di novembre 2017 il parco è stato colpito da un incendio di natura dolosa che ha bruciato 60 ettari di bosco (600000 metri quadrati).

La SOIUSA vede il massiccio come un sottogruppo alpino.

Il Campo dei Fiori raggiunge un’altitudine di 1.227 m s.l.m. ed è una dorsale composta da numerose punte.

La “Cittadella di scienze della natura” è stata istituita sulla sommità della montagna, a partire dall’Osservatorio astronomico G.V. Schiaparelli, fondato nel 1956 da Salvatore Furia, dedicato all’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli.

Sono inoltre presenti:

Parco comunale montano “Leopoldo e Maria Zambeletti”
Giardino montano per la conservazione della biodiversità “Ruggero Tomaselli”
Centro studi botanici “Lombardia”
Serra fredda sperimentale
Osservatorio meteorologico (Centro geofisico prealpino)
Osservatorio sismico

Agli inizi del Novecento, come su altre vicine vette prealpine sopra i laghi, come il Monte Generoso ed il Mottarone, anche sul Campo dei Fiori iniziò un importante sviluppo turistico. Nel 1911, dopo un anno di lavori, fu inaugurata la funicolare Vellone-Campo dei Fiori, che in poco più di 10 minuti raggiungeva i 1.032 m s.l.m. del Monte Tre Crocette, anticima del Monte Tre Croci. Subito dopo vi fu aperto anche il ristorante Belvedere e l’anno seguente fu inaugurato il Grand Hotel Campo dei Fiori, entrambi progettati dall’architetto Giuseppe Sommaruga in stile Liberty.

Lungo la strada carrozzabile che raggiunge il Campo dei Fiori furono edificate residenze private, progettate anch’esse in stile Liberty, dagli architetti Silvio Gambini, Arturo Taddio e lo stesso Sommaruga (villa Petazzi, villa Savina Armiraglio, villa Mercurio’, villa Edera e villa De Grandi.

Negli anni venti e anni trenta la località si affermò come meta del turismo d’élite europeo. Durante la seconda guerra mondiale il complesso fu adibito ad ospedale dei feriti e nel secondo dopoguerra andò incontro ad un rapido declino: nel 1958 si decise di sospendere l’esercizio della funicolare, sostituendola con degli autobus e nel 1968 il Grand Hotel e il ristorante Belvedere furono chiusi. Dagli anni ottanta l’edificio dell’albergo è stato utilizzato come supporto di antenne e di ripetitori televisivi.

Unica struttura ricettiva della parte alta (Sacro Monte escluso) è l’Osteria Irma con bar e ristorante: nuova gestione della Pensione Irma, funzionante dal 1949.

Negli anni sessanta veniva praticato lo sci di fondo su una pista lunga circa 4 km, che corrisponde all’attuale sentiero militare, che conduce dal Belvedere al Forte di Orino. Per alcuni inverni, venne montata anche una manovia per principianti, presso Punta Trigonometrica, che consentiva di praticare lo sci alpino.

Per salvaguardare il delicato ecosistema del massiccio, nel 1984 fu istituito il Parco regionale Campo dei Fiori, con sede a Brinzio. All’interno del parco furono istituite sei riserve naturali speciali, soggette a tutela particolare. La sommità del massiccio del Campo dei Fiori, dal borgo di Santa Maria del Monte sino al Forte di Orino, è interamente compresa nella “Riserva naturale parziale Campo dei Fiori”. L’istituzione del parco ha permesso una maggior valorizzazione dei sentieri silvestri, che sono stati ripristinati e dotati di apposita segnaletica, e delle aree naturali ricomprese nel territorio.

Campo dei Fiori (montagna). (1 novembre 2019). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 12 marzo 2020, 13:29 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Campo_dei_Fiori_(montagna)&oldid=108595444

Immagini | Società Astronomica G.V. Schiaparelli

Vellano – Vista sulla vallata

Vellano - Vista sulla vallata

Vellano è una frazione del comune di Pescia, in provincia di Pistoia, Toscana. Fino al 1928 era un comune a sé nella provincia di Lucca, quando venne soppresso ed il suo territorio annesso al comune di Pescia.

Il comune di Vellano occupava la zona oggi denominata Svizzera Pesciatina, aveva una superficie di circa 25 km² e comprendeva, oltre al capoluogo, le frazioni di Castelvecchio, Pietrabuona, Sorana, Stiappa e Pontito (queste ultime due annesse nel 1883 e tolte al comune di Villa Basilica).

Il suo territorio confinava con i comuni di Villa Basilica, Bagni di Lucca, Piteglio, Marliana, Massa e Cozzile, Buggiano e Pescia; lo stemma comunale mostrava tre alberi di nocciolo (Corylus avellana), con ovvio riferimento al nome del capoluogo.

Il comune di Vellano fu soppresso nel 1928 a causa del dissesto delle sue finanze e fu annesso al comune di Pescia, che nello stesso anno veniva sottratto alla provincia di Lucca per essere assegnato a quella di Pistoia. Al momento della soppressione il comune contava 3761 abitanti.

Monumenti e luoghi d’interesse

  • Pieve dei Santi Martino e Sisto
  • Chiesa di San Michele
  • Museo storico etnografico del minatore e cavatore

Sport
Nel periodo di luglio si corre una tappa del Campionato italiano velocità in salita (CIVM), la Vellano-Macchino.

Vellano. (28 agosto 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 19 aprile 2021, 13:36 da it.wikipedia.org

Immagine | Meteo System • Osservatorio Meteorologico di Trattoria Manero