Stresa sul Lago Maggiore

Stresa sul Lago Maggiore - Vista sul Litorale Borromeo

Stresa è un comune italiano di 5.006 abitanti della provincia del Verbano Cusio Ossola in Piemonte.

Il territorio è diviso in quattro parti, è in parte costiero, in parte insulare, in parte collinare ed in parte montano. La parte costiera, affacciante sul Lago Maggiore comprende il nucleo storico, e la frazione di Carciano, la parte insulare comprende tre delle quattro Isole Borromee (Madre, Bella, Pescatori), la parte collinare comprende una serie di frazioni a dominio del lago Maggiore (Levo, Binda, Campino, Passera, Someraro, Vedasco, Brisino e Magognino) e la parte montana comprende la frequentata stazione sciistica del Mottarone, gli alpeggi sottostanti al versante est della montagna ed il Giardino botanico Alpinia. Stresa è collegata alla stazione sciistica ed al giardino botanico tramite una funivia divisa in due tronconi, il primo tratto conduce da Stresa al Giardino Alpinia, mentre il secondo troncone sale, dal Giardino Alpinia, al Mottarone. La funivia è stata riaperta a fine agosto 2016, dopo due anni di lavori. Sulla vetta, che raggiunge i 1491 m s.l.m., sorgono, inoltre, alcuni impianti sciistici.

La prima fonte storica che cita l’esistenza di Stresa è una pergamena del 998, nella quale il luogo viene chiamato Strixia, forma confermata da una fonte del 1249; nel 1220 compare come Strexia.

In questa località, nel 1935, fu costituito un accordo politico e militare fra Italia, Francia e Regno Unito, detto Fronte di Stresa.

Dal 3 al 6 giugno del 2004 questa città ospitò la cinquantaduesima riunione del Gruppo Bilderberg.

Stresa è dotata di una stazione ferroviaria situata sulla linea Milano-Domodossola ed è uno dei porti di attracco dei battelli turistici della navigazione del Lago Maggiore. Vi è inoltre la sede della Capitaneria di Porto del Lago Maggiore.

Stresa. (1 aprile 2017). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 24 aprile 2017, 08:18 da it.wikipedia.org

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Ornavasso – Vista sulla Val d’Ossola

Ornavasso - Vista sulla Val dOssola

La Valle Ossola, o anche Val d’Ossola o semplicemente Ossola, è un’estesa valle della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e corrisponde al bacino idrografico del fiume Toce.

Comprende sette valli laterali principali: Valle Anzasca, Valle Antrona, Val Bognanco, Val Divedro, Valle Antigorio, Valle Isorno, e Val Vigezzo. Inoltre fa parte dello stesso bacino orografico la Val Formazza, segmento superiore della Valle Antigorio.

Il centro di confluenza dell’intera vallata è Domodossola e gli altri principali centri sono Villadossola, Crevoladossola, Ornavasso e Mergozzo. Comprende 37 comuni e conta 66.746 abitanti.

La Valle Ossola è raffigurabile come una grande foglia di acero, le cui nervature sono costituite dai fiumi e torrenti che percorrono le valli e le montagne laterali, i quali confluiscono nella nervatura centrale, rappresentata dal fiume Toce. Gli estremi della foglia rappresentano i confini settentrionali dell’Italia, mentre il picciolo si estende fino a raggiungere il Lago Maggiore. Si è soliti suddividere la vallata in Ossola Inferiore, che aveva capoluogo Vogogna, e Ossola Superiore con capoluogo Domodossola.

La vetta più elevata di tutto l’Ossola è la punta Nordend (4.609 m), che domina Macugnaga in valle Anzasca. A parte le cime del massiccio del monte Rosa, altre montagne significative sono il Pizzo d’Andolla (3.656 m), il monte Leone (3.552 m) e il Blinnenhorn (3.374 m).

Val d’Ossola. (1 settembre 2016). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 7 settembre 2016, 15:42 da it.wikipedia.org

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Domodossola – Vista sul paese

Domodossola - Vista sul paese

Domodossola (Dòm in dialetto ossolano, Döm in walser) è un comune italiano di 18 119 abitanti della provincia del Verbano-Cusio-Ossola nella regione Piemonte.

La città è il centro principale della val d’Ossola e si trova nella piana del fiume Toce, alla confluenza di val Bognanco, val Divedro, valle Antigorio-Formazza, valle Isorno e val Vigezzo. La città è anche famosa per la “D di Domodossola”.

La città si adagia sul conoide di deiezione del torrente Bogna, che si allarga tra la frazione Mocogna e il Sacro Monte Calvario, occupando la porzione media del bacino del fiume Toce. Il territorio comunale si estende tra i 238 m s.l.m. e i 2.635 m s.l.m., per un totale di 59,9 km².

Il clima è alpino con inverni freddi ed estati miti.

Il geografo greco Claudio Tolomeo (II secolo d.C.) è il primo a citare la città quale probabile capitale dei Leponzi, chiamandola Oksela Lepontiorum Joannes Georgius Graevius, nel Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae: Ligurum et Insubrum, seu Genuensium et Mediolanensium pubblicato nel 1704, identifica Domodossola come Ocella. Nel VII secolo l’Anonimo Ravennate la definisce come civitas e la chiama Oxilla. Intorno all’XI secolo la città assume il nome di Domus Oxile, in riferimento alla presenza della chiesa collegiata. Nel XII secolo compaiono Burgus Domi e Burgus Domi Ossule: la dicitura borgo deriva dalla presenza oltre che della chiesa collegiata, anche del castello e del mercato. Il nome successivamente si trasforma in Domiossola, Duomo d’Ossola (Giovanni Capis), Domo d’Ossola nell’Ottocento e infine l’attuale Domodossola.

Domodossola è centro nevralgico della val d’Ossola e costituisce il punto di riferimento delle vallate ossolane (valle Anzasca, valle Antrona, val Bognanco, val Divedro, valle Antigorio, val Formazza, valle Isorno, e val Vigezzo).

L’economia si è sviluppata in passato grazie al settore secondario: industrie siderurgiche, meccaniche e acciaierie hanno dominato la scena durante tutto il XX secolo. Negli stessi anni la costruzione nei territori circostanti di dighe e centrali idroelettriche (ad esempio la centrale di Anzuno) ha offerto impiego a centinaia di lavoratori nel settore energetico. La vicinanza con la Svizzera e l’apertura del traforo del Sempione hanno dato inoltre notevole impulso allo sviluppo del commercio.

Attualmente il ruolo del secondario risulta limitato, per quanto permanga l’industria lapidea sia estrattiva sia di lavorazione. Domodossola ha infatti assunto negli ultimi anni una vocazione culturale, turistica e commerciale, grazie anche alla vicinanza a luoghi di attrazione naturalistica (Parco naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, Sacro Monte di Domodossola, Parco nazionale della Val Grande) e a stazioni sciistiche (Domobianca, San Domenico di Varzo).

Per quanto riguarda l’artigianato, importante è la lavorazione locale del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili.

Domodossola. (18 dicembre 2019). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 23 dicembre 2019, 14:18 da it.wikipedia.org

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