Soverzene sul Piave

Soverzene sul Piave
Soverzene sul Piave

Soverzene (Soèrden in veneto) è un comune italiano di 365 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Tra i più piccoli comuni del Veneto per popolazione, è noto soprattutto per la presenza dell’importante Centrale idroelettrica di Soverzene funzionante grazie alla diga che forma il lago artificiale della Val Gallina. Fa parte dell’Unione montana Cadore Longaronese Zoldo.

Il territorio comunale, poco esteso, comprende un’area totalmente montuosa (prealpi Bellunesi) e in gran parte boschiva sulla riva sinistra del Piave. Lo stesso paese capoluogo con la zona industriale (dall’Istat considerate le uniche località abitate) si trova su un ampio e lungo pianoro rialzato di alcune decine di metri rispetto al letto del fiume.

Come già accennato, il comune comprende anche la porzione meridionale della Val Gallina con l’omonimo lago artificiale. Si tratta questa di una valle molto profonda e dai pendii ripidi, da sempre poco adatta all’insediamento umano permanente. La valle termina pressappoco alle pendici del Col Nudo, la cima maggiore delle Prealpi Bellunesi (2.471 m).

L’altitudine massima (2.210 m) è individuata sulla cima del Cimon delle Basilighe (o Cima Degnona) del gruppo del Col Nudo; la minima (383 m) è in corrispondenza del letto del Piave.

Secondo Dante Olivieri, il toponimo potrebbe essere composto da una radice so- (forse con il significato di subtu “sotto”) e -verzene, derivato da personale *Vergĭna (non documentato, da confrontare con l’etrusco Verginna).

Citato per la prima volta nel 1172 (Soverdinum), il paese ha per secoli sofferto le problematiche legate all’isolamento, risolte infine con la costruzione del ponte sul Piave (1929).

Il territorio, in gran parte selvaggio e impervio, offre vari spunti per escursioni impegnative. I sentieri del CAI partono dai dintorni del lago di Val Gallina (677 m), raggiungibile in automobile tramite una strada che permette il passaggio di un singolo veicolo per volta, tortuosa e a tratti esposta (si consiglia cautela nel percorrerla).

A sud del paese, sulle pendici orientali del monte Dolada (1.938 m), è possibile praticare free-climbing grazie alla palestra di roccia detta parete dei Falchi o di Soverzene Alta.

La centrale idroelettrica di Soverzene fu progettata nel 1939. I lavori cominciarono nel 1942 ma, interrotti allo scoppio della Seconda guerra mondiale, furono ultimati solo nel 1950, data di entrata in funzione della stessa.

La centrale è intitolata ad Achille Gaggia, allora presidente della SADE ed è uno dei numerosi impianti che sfruttano le acque del bacino del Piave. La centrale utilizza l’acqua del lago di Val Gallina, che viene convogliata attraverso una lunga condotta forzata. Questa sbuca infine formando il canale di Soccher in Comune di Ponte nelle Alpi.

Viene aperta al pubblico durante l’evento Centrali Aperte.

Soverzene. (4 maggio 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 13 maggio 2021, 08:42 da it.wikipedia.org

Immagine | Stazione Meteo Comune di Soverzene

Lago Auronzo (Lago di Santa Caterina)

Lago Auronzo

Il lago di Auronzo anche conosciuto come lago di Santa Caterina è un lago artificiale che sorge nei pressi del comune di Auronzo di Cadore nelle Dolomiti della provincia di Belluno.

Dati Tecnici:

  • Superficie 0,49 km²
  • Superficie del bacino imbrifero 225 km²
  • Altitudine alla massima regolazione 826,21 m s.l.m.
  • Altitudine al massimo invaso 830 m s.l.m.
  • Quota massima del bacino imbrifero 3221 m s.l.m.
  • Profondità massima 49,1 m
  • Volume 6,25 milioni di metri cubi

Nel 1930 iniziarono i lavori della costruzione della diga per bloccare il corso del fiume Ansiei, creando un bacino lungo circa 2 chilometri, in grado di raccogliere 6250000 metri cubi d’acqua.

Il progetto e la direzione della costruzione della diga sono opera dell’Ing. Gino Visentini Scarzanella, con la collaborazione di Gaudenzio Fantoli.
La diga in sé è alta 55 metri, spessa 35 metri alla base e 5,5 alla sua sommità. I lavori finirono nel gennaio del 1932. Fu data in concessione alla “Società forze idrauliche dell’Alto Cadore”, alla SADE, al gruppo di Marco Barnabo e Valentino Vascellari, società che vennero infine nazionalizzate dall’ENEL nel 1962.

Il nome “Santa Caterina” deriva dal fatto che la diga termina dove si trova una piccola cappella del 1500 circa, dedicata alla santa. Sul lago si effettuavano le gare del Gran Premio Motonautico del Cadore, ancora oggi si svolgono invece i campionati di canoa-kayak.

Lago di Auronzo. (1 marzo 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 23 marzo 2020, 10:21 da it.wikipedia.org

Auronzo di Cadore (Aurònzo o Aurònze in ladino) è un comune italiano di 3 222 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Il comune è noto per ospitare sul suo territorio, al confine con quello di Dobbiaco, le Tre Cime di Lavaredo.

Il comune di Auronzo si estende su un’area molto vasta, comprendente le località di Cima Gogna e Misurina con l’omonimo lago.

L’area è attraversata dal torrente Ansiei che, grazie allo sbarramento dell’antica diga, forma il lago artificiale di Santa Caterina o più conosciuto come il lago di Auronzo. Il bacino artificiale, con i suoi 3 km di lunghezza, bagna anche il centro abitato. Attraversato il lago, l’Ansiei continua il suo percorso fino alla località di Treponti presso Cima Gogna, dove si immette nel fiume Piave.

Auronzo di Cadore. (16 luglio 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 20 luglio 2020, 12:33 da it.wikipedia.org

Immagine Lago Auronzo | Tre Cime Dolomiti

Lago di Santa Croce

Lago di Santa Croce - Alpago
Lago di Santa Croce – Alpago

Lago di Santa Croce

Il lago di Santa Croce è un lago naturale (il cui bacino è stato ampliato artificialmente negli anni trenta) situato in provincia di Belluno, nella zona dell’Alpago, al confine con la provincia di Treviso.

I principali immissari del lago sono a nord il Canale Cellina, che raccoglie le acque del fiume Piave a Soverzene, e il torrente Tesa. Il lago di Santa Croce ha un solo emissario, il torrente Rai che serve da sicurezza in caso di piene del lago e confluisce nel Piave in località Cadola di Ponte nelle Alpi.

Fino alla metà del secolo XVIII il Lago di Santa Croce non aveva alcun emissario, ma la vicinanza del Bosco del Cansiglio, da cui si traeva gran quantità di legname da costruzione, spinse a scavare il torrente Rai, lungo 7 km, che immetteva nel Piave.

Sul lago si affacciano i centri abitati di Farra d’Alpago a nord, della frazione di Poiatte a est, del paese di Santa Croce del Lago a ovest e della frazione de La Secca a nord. Inoltre, l’intero versante occidentale del lago è attraversato dalla strada statale 51 di Alemagna, che costituiva la principale via di comunicazione tra la provincia di Treviso e la provincia di Belluno prima dell’inaugurazione nel 1995 del tratto Vittorio Veneto-Belluno dell’autostrada A27.

Il Lago di Santa Croce e, più a sud, il Lago Morto rappresentano due esempi di laghi intravallivi formatisi per sbarramento alluvionale, morenico e di frana.

Sulle origini del lago, soprattutto sulla successione temporale degli avvenimenti, e sul ruolo preciso del Fiume Piave nella formazione dell’intera vallata non vi è ancora assoluta chiarezza. Vi è chi, soprattutto tra gli studiosi meno recenti, ritiene che il dirigersi del Piave prima verso il lago di Santa Croce per poi svoltare bruscamente all’altezza di Ponte nelle Alpi verso la Val Belluna, indichi che anticamente questo fiume scendesse verso il mare passando per la Val Lapisina e poi per la Valle del Meschio, passaggio mascherato successivamente dai fenomeni glaciali e di frana. Ricerche più recenti condotte nella conca di Ponte nelle Alpi e nella Val Lapisina hanno chiarito che le acque del Piave, provenienti dal Cadore, defluirono con continuità verso il Vallone Bellunese e quindi nel Canale di Quero solo dopo il ritiro dei ghiacciai pleistocenici, e precisamente dopo lo sbarramento della Valle di Santa Croce determinato dalla frana di Fadalto.

Le immagini che seguono visualizzano l’inquadramento geografico e la rappresentazione del complesso sistema orografico sovrastante il Lago di Santa Croce – Lago Morto ottenute mediante l’elaborazione di un Modello digitale di elevazione (DEM – Digital elevation model) del terreno, derivato dalla composizione di alcuni elementi della Carta Tecnica Regionale Numerica della Regione Veneto.

Il Lago di Santa Croce è molto noto tra i windsurfisti e i velisti che escono in località Poiatte (metà lago, lato est) e tra i kiters che escono sulla spiaggia a nord antistante ad un campeggio.

Questo lago è caratterizzato da un vento termico pomeridiano analogo a quello presente sul Lago di Garda, che soffia da sud verso nord dalle prime ore del pomeriggio fino a sera con una intensità variabile tra i 5 e i 10 m/s. Il vento termico sul Lago di Santa Croce generalmente si presenta da primavera a autunno, con maggior intensità nei mesi primaverili ed è generato dalla differenza termica che viene a crearsi tra le montagne sovrastanti l’altopiano dell’Alpago a nord e la Pianura veneto-friulana a sud; la particolare conformazione della Val Lapisina a sud del Lago, che viene a restringersi bruscamente in prossimità della Sella del Fadalto sopra il Lago Morto, accentua l’intensità del vento, fenomeno evidentemente provocato da un Effetto Venturi.

Lo specchio d’acqua del Lago di Santa Croce presenta delle caratteristiche zone a maggiore (o minore) intensità di vento dovute alla particolare orografia del Monte Millifret e della Sella del Fadalto a sud, dal quale proviene; generalmente a centro lago vi è presente una zona a minor intensità mentre ai lati ovest (Punta Trifina) e est (località Poiatte), vi possono essere locali rinforzi di notevole intensità anche se questa situazione, talvolta, può risultare del tutto ribaltata. La presenza del vento termico su questo lago è fortemente influenzata (come sugli altri laghi) dalle condizioni meteorologiche di copertura nuvolosa e precipitazioni sulle alture circostanti; generalmente, condizioni di soleggiamento mattutino sull’Alpago, unite ad una certo grado di umidità in pianura, sono garanzia della presenza di un buon vento pomeridiano.

Complessivamente il Lago di Santa Croce, nella logica degli sport velici, può ritenersi un lago adeguatamente ventilato e proprio per questo è meta di un gran numero di appassionati e di sportivi.

Lago di Santa Croce. (27 marzo 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 19 giugno 2018, 13:27 da it.wikipedia.org

Immagine | Rifuginrete e Lega Navale Belluno