Piancavallo


Vista panoramica dal Piancavallo


Vista dal Rifugio Busa del Sauc

Piancavallo (Plancjavàl in friulano standard e in friulano occidentale) è una frazione del comune di Aviano, nell’ex provincia di Pordenone.

Sorge a 1.280 m s.l.m., in una conca del versante orientale del Monte Cavallo (alto 2.251 m), vicino alla foresta del Cansiglio ad ovest.

Sorta alla fine degli anni sessanta, è stata la prima stazione sciistica italiana a dotarsi di un sistema di innevamento artificiale. Ospitò dal 1979 agli inizi degli anni novanta varie gare femminili di Coppa del Mondo di sci alpino. Dal 1970 vi si è svolto per molti anni il Rally Piancavallo, di valenza europea; ora si svolge annualmente un rally di livello nazionale. Ha ospitato l’arrivo della quattordicesima tappa Giro d’Italia del 1998, in cui si impose Marco Pantani, e della diciannovesima tappa del Giro d’Italia 2017 vinta da Mikel Landa. Inoltre il Giro vi transitò nella quindicesima tappa del Giro d’Italia del 2011, dove scollinò per primo Emanuele Sella.È stata sede, nel periodo estivo, di un campus della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio.

Nel 2020 ha ospitato una gara di Coppa del Mondo di Snowboard FIS Snowboard World Cup.

Altopiano frequentato fin dalla preistoria, annovera nel 1726 una delle prime salite alpinistiche italiane documentate al Cimon del Cavallo o Cima Manera (2251 m s.l.m.), la vetta più alta del gruppo, ad opera dei botanici Stefanelli e Zanichelli.

La località è collegata tramite autobus ATAP dalla stazione ferroviaria di Pordenone, dove partono diverse linee che collegano molte località del circondario. Inoltre, nel territorio comunale di Aviano, di cui Piancavallo è appunto frazione, si trova la stazione ferroviaria omonima, posta lungo la Ferrovia Sacile-Pinzano.

Piancavallo ospita d’inverno gare di sci alpino, anche di livello internazionale (FIS). Un’importante gara di fondo è la 6 ore di fondo, una maratona di 6 ore che si svolge lungo un anello di circa 3 km.
D’estate si svolgono diverse attività enogastronomiche e culturali, ad esempio passeggiate nel sentiero delle Malghe che unisce Piancavallo alla Castaldia (ripetitori).

Nel periodo invernale, Piancavallo è frequentato soprattutto per praticare sci alpino, snowboard, sci di fondo, telemark e sci alpinismo. Dal 1983 tra Piancavallo e Tambre (sul versante veneto del gruppo del Monte Cavallo) si disputa la Transcavallo una gara di due giorni di scialpinismo.

La competizione si svolge sulle montagne dell’Alpago, terra dalle profonde tradizioni sportive ed unica per la pratica dello scialpinismo. Nell’edizione del 2016 la Transcavallo ospiterà la ISMF World Cup, la Coppa del Mondo di Sci Alpinismo. La località inoltre è spesso scelta per ritiri estivi di squadre professionistiche di calcio come il Venezia F.C. ed il Pordenone Calcio.

A fine giugno si svolge la manifestazione “10 miglia internazionale Aviano Piancavallo”, manifestazione podistica che da Aviano raggiunge la località turistica montana tramite strade e sentieri turistici, organizzata dall’ASD Atletica Aviano a fine agosto la Piancavallo Cansiglio Ecotrail, tra cui la Maratona, lungo la panoramica strada della dorsale.

Piancavallo. (18 novembre 2023). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 27 dicembre 2023, 14:08 da it.wikipedia.org

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Ussita

Ussita - Piazza dei Cavallari
Ussita – Piazza dei Cavallari

Ussita è un comune italiano di 364 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche.

È un comune sparso, con la sede municipale in località Fiuminata.

È situato all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ai piedi del massiccio del Monte Bove.

L’origine del toponimo non è chiara. Le ipotesi più plausibili lo riconducono al latino exitus, uscita, porta, valico, o alla tribù sannitica degli Ussiti che si rifugiò sugli Appennini, o ad un’espressione albanese che significa “acqua impetuosa”.

Il paese, a carattere tipicamente montano, si sviluppa su numerose piccole frazioni tutte adagiate alle pendici del Monte Bove. La sede comunale è a Fluminata.

Comune tipicamente montano, Ussita è oggi una località turistica nella quale d’inverno è possibile praticare lo sci, con piste e impianti di risalita presso Frontignano, e d’estate il nordic walking. Il comune è munito di una centrale idroelettrica, rimodernata nel 2008, che provvede a fornire il comune di una grossa fonte di introiti. Grazie alla floridezza della sua economia in alcune classifiche nazionali Ussita si è qualificata terzo comune più ricco d’Italia.

Il Comune di Ussita ha una sua piccola storia nel settore dell’energia elettrica. Già nel 1928 venne realizzata per interessamento del Cardinale Pietro Gasparri una prima centralina idroelettrica in località Vallazza. Questa turbina è ancora oggi esistente nel fabbricato di fronte alla Casa di Riposo. Il fabbricato, successivamente ampliato, oggi costituisce la cabina di arrivo della rete elettrica di collegamento a Visso e da qui partono le linee per le varie frazioni ed abitati di tutto il Comune. La prima centralina veniva alimentata dal torrente Ussita tramite un canale a deflusso continuo con un salto di soli 4 metri. Successivamente venne creato poco sopra un piccolo bacino con uno sbarramento in cemento che consentiva di accumulare acqua durante la notte per produrre durante il giorno. Un passaggio fondamentale avvenne negli anni sessanta quando il settore dell’energia elettrica venne nazionalizzato e nacque l’Enel, monopolista nazionale. Il Comune riuscì ad evitare la nazionalizzazione della sua centralina ed a mantenere anche la rete di distribuzione dell’energia elettrica su tutto il suo territorio.

Nel 1973 venne costruita la centrale di San Simone in località La Serra a monte di Capovallazza, dietro il Parco della Vittoria. Questa centrale sfruttava sempre le acque del fiume Ussita, ma con un salto di ben 250 metri. Questo impianto era già capace di assicurare le necessità di energia dell’intero territorio comunale ed è rimasto in funzione fino al 1991.

La ruota della turbina è ora esposta sul piazzale antistante la centrale.

Nel 1982, con l’emanazione della legge 308 per incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, venne presentata all’allora Ministero dell’industria la domanda per ottenere il contributo per la costruzione di due nuove centrali. La prima con un salto di circa 90 metri e la seconda con un salto di circa 60. Nello stesso tempo un’altra domanda veniva presentata da Ussita, insieme ai comuni di Visso e Castelsantangelo sul Nera, per costruire una centrale sul fiume Nera con spese ed entrate ripartite tra i tre comuni. Lo sforzo finanziario per quel tempo fu notevole anche perché sotto il monopolio Enel i prezzi di vendita dell’energia erano particolarmente bassi e non remunerativi. Con l’occasione però oltre alle tre centrali nuove il Comune di Ussita provvide al cambio delle macchine anche nella centrale di San Simone e queste macchine sono ancora installate nel fabbricato e sono state in produzione fino al 2007 anche se nel corso della loro breve vita hanno subito una serie di vicende che coinvolsero anche la centrale in comproprietà con Visso e Castelsantangelo sul Nera.

All’inizio del 2008 il Comune di Ussita ha sostituito nuovamente tutte le macchine della centrale di San Simone.

Nella frazione di Calcara hanno sede i principali impianti sportivi, tra i quali il campo da calcio, i campi da tennis, la piscina e il moderno palazzetto del ghiaccio omologato per le gare di hockey, attualmente chiusi a causa dei sismi 2016 / 2017.

Ussita. (8 dicembre 2023). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 22 dicembre 2023, 14:05 da it.wikipedia.org

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Pretare sui Monti Sibillini

Pretare sui Monti Sibillini
Pretare sui Monti Sibillini

Pretare è una frazione del comune di Arquata del Tronto, posta alle falde del versante meridionale del monte Vettore, in provincia di Ascoli Piceno, nella regione Marche, ed appartiene all’ente territoriale della Comunità montana del Tronto. Il suo territorio è attraversato dal tracciato del Sentiero europeo E1.

Il paese è noto per aver dato i natali al biologo Angelo Ruffini.

Il toponimo deriva, con molta probabilità, dalla locale parola dialettale “preta” con cui si indica la pietra, essendo le immediate vicinanze del borgo molto pietrose.

Il centro abitato è stato colpito dai terremoti avvenuti negli anni 2016 e 2017 che ne hanno causato la parziale distruzione. Non si sono registrate vittime a causa dei crolli degli edifici.

Nel paese, in località Santa Gemma, vi era la torre-dogana. Il presidio apparteneva al sistema difensivo delle torri di avvistamento della Rocca di Arquata.

Leggenda delle fate
Il luogo è conosciuto anche per “La leggenda della strada delle fate”, un racconto legato alla presenza dell’oracolo della Sibilla Appenninica, e della strada che, secondo la tradizione, queste fiabesche creature hanno impresso sul fianco del monte Vettore.

La narrazione vuole che un tempo le fate, che abitavano nella Grotta della Sibilla, si siano fermate più a lungo a danzare con i giovani di Pretare e che per non essere sorprese all’alba fuggirono con tanta sollecitudine da lasciare le loro impronte sulla montagna, creando così la loro strada.

A Pretare, nel giorno della festa di san Rocco si fa rivivere quest’antica leggenda. Un gruppo di giovani fanciulle, vestite da fate, raggiunge la piazza del paese e dà inizio alle danze. La Leggenda delle Fate, su pretare.altervista.org

Il Caso Caponi
Nell’anno 1993 il paese è stato un punto d’interesse degli ufologi in seguito ai diversi incontri ravvicinati che avrebbe avuto Filiberto Caponi con una creatura aliena che avrebbe poi immortalato in alcune fotografie scattate con una Polaroid.

Pretare. (6 settembre 2023). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 22 dicembre 2023, 13:50 da it.wikipedia.org

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