Isola di Pianosa

Isola di Pianosa - Spiaggia di Cala Giovanna e Molo
Isola di Pianosa – Spiaggia di Cala Giovanna e Molo

Pianosa è un’isola situata nel mar Tirreno, che fa parte dell’Arcipelago Toscano nel parco nazionale omonimo.

Di dimensioni medie (10,3 km²) rispetto alle altre isole dell’arcipelago, si trova circa 13 km a sud-ovest dell’isola d’Elba, alla quale è collegata durante la stagione turistica con regolari servizi di navigazione, e tutto l’anno con Rio e Piombino grazie a Toremar. Inclusa nella provincia di Livorno e amministrata dal comune di Campo nell’Elba, Pianosa, come dice il nome stesso, è l’unica isola dell’arcipelago priva di alture e complessivamente pianeggiante (il punto più alto raggiunge i 29 metri). L’isola, di forma vagamente triangolare, frappone tratti di costa rocciosa a tratti sabbiosi, il principale dei quali è Cala San Giovanni (o Cala Giovanna), suggestiva spiaggia di sabbia bianca dove sono visibili anche i ruderi di una villa romana. Il suo territorio è in parte a macchia e in parte coltivato a viti e olivi.

Il clima dell’isola, al pari delle altre isole meridionali dell’Arcipelago Toscano, risulta quello caratterizzato da valori di temperatura media più elevata, sia stagionale che annuale, oltre che da un limitatissimo apporto precipitativo, con eventi meteorici concentrati soprattutto tra autunno e inverno seppur in modo spesso sporadico e limitato. Sull’isola la temperatura media di gennaio è di +10,9 °C, quella media di luglio è di +24,2 °C, mentre la temperatura media annua di +16,8 °C risulta la più elevata tra tutte quelle misurate nel territorio della Toscana da stazioni meteorologiche. Inoltre, il valore delle precipitazioni medie annue attorno ai 400 mm fanno dell’isola il luogo più siccitoso della regione e tra i più siccitosi d’Italia.

Nel 1856 venne istituita dal Granducato di Toscana la colonia penale agricola di Pianosa e furono inviati sull’isola i condannati destinati ad occuparsi dei lavori nei campi. Il carcere rimase in attività durante l’epoca fascista e vi fu detenuto dal 1931 al 1935 anche il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini, incarcerato per motivi politici. Fino al 1965 vi scontavano la pena i detenuti ammalati di tubercolosi. Nel 1977 venne trasformato in penitenziario di massima sicurezza e la rimanente popolazione dell’isola venne evacuata. Nella struttura voluta dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa vennero confinati inizialmente appartenenti a organizzazioni terroristiche e in seguito pericolosi esponenti delle mafie. Tra gli altri, vi vennero rinchiusi personaggi come Francis Turatello, Pasquale Barra e Renato Curcio. L’attività però venne a diminuire. Il 5 novembre 2009, l’allora ministro della giustizia del Berlusconi IV, Angelino Alfano, annunciò l’intenzione di riattivare pienamente il supercarcere, ma il giorno successivo, l’allora ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo annunciò che, contrariamente alle dichiarazioni del collega, il carcere non sarebbe stato riaperto.

Le attività dell’istituto sono cessate definitivamente nel 2011. Da quella data è terminato il divieto assoluto di sbarco che da un lato aveva impedito il turismo sull’isola, ma nel contempo aveva garantito il mantenersi intatto delle bellezze naturali. Rimane però una limitazione per i visitatori, che non possono superare il numero di 250 al giorno utilizzando il traghetto che effettua corse quotidiane partendo alle 10.00 da Marina di Campo sull’isola d’Elba e ritornandovi con partenza da Pianosa alle 17.00. Sull’isola possono trascorrere la notte alcuni turisti, poiché è stato ricavato un albergo di dieci camere dalla residenza del direttore della Colonia Penale realizzata nel XIX secolo. L’albergo è gestito da una cooperativa di volontari e da detenuti in regime di semilibertà del carcere di Porto Azzurro.

L’isola fa parte del Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano. Un’associazione ne protegge l’aspetto e la zona marina, rendendola un luogo piacevole per gite e viaggi. Sono vietate, in tutta la sua zona marittima, la pesca, l’immersione, l’ancoraggio, la sosta, l’accesso e la navigazione se non sotto autorizzazione specifica. La visita diurna e guidata all’isola è possibile da aprile a ottobre in gruppi, con imbarco da Marina di Campo e Piombino. Nel 2009 è stato installato un radar hi tech con un ampio potere di controllo che può raggiungere anche le coste della Corsica e identificare anche piccoli natanti a salvaguardia del parco.

Isola di Pianosa (Toscana). (12 dicembre 2019). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 22 aprile 2020, 12:33 da it.wikipedia.org

Immagine | Info Elba

Bellaria

Porto-canale di Bellaria
Porto-canale di Bellaria

Bellaria-Igea Marina (Belària e Igea Maròina in romagnolo) è un comune italiano di 19 580 abitanti della provincia di Rimini in Emilia-Romagna.

Bellaria-Igea Marina è situata nell’estremità meridionale della Pianura Padana e risente, seppur marginalmente, del suo clima: affacciandosi sull’alto Adriatico la località è tra il clima mediterraneo e il continentale temperato. Se le estati sono molto calde ma costantemente ventilate e poco piovose, gli inverni hanno invece caratteristiche prettamente padane. Le precipitazioni si concentrano principalmente in primavera e autunno. L’inverno a Bellaria-Igea Marina è comunque piuttosto freddo poiché esposto alle rigide correnti balcaniche e in alcuni casi siberiane che portano neve e gelo.

Le ultime stagioni invernali, soprattutto tra il 2009 e il 2013 hanno visto interessanti accumuli nevosi dopo una serie di invernate poco rigide: nella prima metà di febbraio 2012 il territorio, così come tutta la Romagna e buona parte dell’Italia colpite dall’eccezionale Ondata di freddo del febbraio 2012, è stato investito da gelide correnti siberiane che a contatto con correnti più miti ha prodotto nevicate abbondantissime e quasi storiche con accumuli che hanno toccato i 70 cm sul litorale. A seguito del rasserenamento le temperature sono crollate anche a -12 °C.

Il toponimo di Bellaria compare per la prima volta in un documento del 1359, come nome di una fattoria fortificata che si trovava vicino alla chiesa di Santa Margherita, presso la foce del fiume Uso. Nel 1382, posseduta dai Malatesta, vi soggiornò a forza Luigi I d’Angiò, venuto in Italia con un forte esercito francese alla conquista del regno di Napoli:

… A dì XVIII d’agosto venne il duca (Luigi) e sua gente ad albergo a Bellaire e lì bruciò e guastò ciò ch’era fuori de la fortezza […] e ciò avvenne perché misser Galaotto de’ Malatesti non volle dargli punto di vittovaglia per tutte le sue terre (Ann. Chronicon ariminense etc. In L.A. Muratori, Rerum Italiacarum Scriptores etc. C. 924. T. XV. Milano, 1727).

La località passò in diverse mani, fra cui appunto quelle dei Malatesta: attualmente ne rimane solamente il ricordo nel toponimo del luogo (e Castèl).

Alla fine del XIX secolo si estendeva sulla sinistra della foce una borgata di case di pescatori, che ricoveravano le proprie barche nel fiume.

Agli inizi del ‘900 Vittorio Belli diede il nome della dea Igea, figlia di Asclepio ad un villaggio per le vacanze, progettato nella pineta tra il torrente Uso e la “Torre Pedrera”. “Marina” fu associato al nome Igea, quando nella zona meridionale si installarono colonie estive per bambini.

Il comune fu istituito nel 1956 per scorporo di tre frazioni del comune di Rimini: Bellaria, Igea Marina e Bordonchio.

Bellaria-Igea Marina, dal giorno della sua trasformazione in nuovo comune della provincia di Rimini, ha accresciuto la popolazione. Essa, dapprima costituita esclusivamente da famiglie occupate nelle attività legate alla marineria e al turismo è incrementata da emigranti provenienti da altre regioni italiane, come pure da nuclei familiari non italiani che hanno trovato lavoro nell’edilizia.

La vastità del comune di Bellaria Igea Marina presenta la maggior parte delle attività commerciali nella parte nord del comune oltre il fiume Uso, mentre la parte sud, eccetto la zona litoranea costituita da alberghi (aperti solo nell’estate) ed ex colonie, presenta i quartieri del Belverde e Bordonchio composti da nuovi complessi residenziali.

La tradizionale attività peschereccia di Bellaria prosegue tuttora: il porto fluviale, pur migliorato non consente tuttavia l’approdo di imbarcazioni di grandi dimensioni. La pesca occupa circa 100 addetti, riuniti in Società cooperativa denominata Società Cooperativa Marinara – Bellaria; mentre circa 20 addetti non sono legati ad alcuna associazione. Vengono praticate: la pesca a strascico, la pesca delle vongole la pesca da posta con reti a tramagli, la pesca con i “cugulli” o “bertovelli” (per la cattura delle seppie) e con i cestelli (per le lumache di mare). Esiste anche l’allevamento di mitili in mare aperto ad una distanza di circa 3 miglia dalla costa. La maggior parte del prodotto viene oggi commercializzato attraverso la grande distribuzione, ma è recentissima la costruzione del mercato ittico all’ingrosso e se ne attende l’inaugurazione e conseguente apertura.

Il turismo balneare è favorito dai 7 km di spiaggia e dal mare poco profondo in prossimità della spiaggia, con numerosi stabilimenti balneari. Le strutture ricettive e le offerte di attività e svaghi sono numerose, e per un certo numero di anni ha avuto anche un parco acquatico, l’Aquabell, benché ormai sia chiuso dal 2008.

Fonte | Wikipedia

Immagine | MeteoBellaria

Gallipoli

Gallipoli - Vista Ovest
Gallipoli – Vista Ovest
Gallipoli - Vista Sud-Est
Vista Sud-Est
Gallipoli - Vista Sud-Ovest
Vista Sud-Ovest

Il santuario di Santa Maria del Canneto si erge nei pressi del ponte che collega la città vecchia, posta sull’isola, al borgo. Affacciata sullo specchio d’acqua del Seno del Canneto, l’antico porto di Gallipoli, fu costruita nell’ultima metà del Seicento su un preesistente edificio sacro del 1504. Un portico, con tre arcate frontali e due laterali a tutto sesto con archi, introduce alle tre navate sormontate da un pregevole soffitto ligneo a cassettoni. Sulla parete di fondo troneggia l’antica effigie della Madonna del Canneto, legata a una leggenda cara ai pescatori del posto.

Gallipoli. (3 agosto 2017). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 4 agosto 2017, 15:08 da it.wikipedia.org

A Gallipoli sono presenti 2 porti: uno antico nei pressi della Fontana greca e uno mercantile nella città vecchia. Il porto antico ospita i pescherecci, chiamati paranze mentre il porto mercantile ospita navi di grandi dimensioni. Nel XV sec. la città passa ai veneziani vi iniziarono i lavoro per edificare il porto – che fino a quel momento era solo un piccolo riparo per barche. Intorno al 1480, il porto di Gallipoli venne ristrutturato completamente dai Veneziani e successivamente passò in mano agli Aragonesi.

Ferdinando I di Borbone avviò la costruzione del porto che divenne nel Settecento la più importante piattaforma olearia del Mediterraneo per il commercio dell’olio per lampade (olio lampante). In quel periodo il porto divenne un punto di riferimento per il commercio soprattutto dell’olio lampante e del vino. Nel 1850 dopo ulteriori miglioramenti, divenne il porto più importante dell’area ionica del Salento. Gallipoli e il suo porto ebbero un’importanza fondamentale per il commercio dell’olio lampante. Dal suo porto partivano navi cariche di olio verso tutto il mondo. Tuttora risiedono in città i discendenti di famiglie genovesi, sarde, veneziane e napoletane di commercianti di olio che si spostarono a Gallipoli come gli Spinola, i Vallebona, i Calvi, ecc. Gran parte dell’olio prodotto o depositato nelle cisterne veniva venduto a Paesi esteri, i quali avevano rappresentanza in Gallipoli con propri vice consolati. In Gallipoli si ebbero fino al 1923 i consolati esteri di molte nazioni europee: Austria, Danimarca, Francia, Inghilterra, Impero ottomano, Paesi Bassi, Portogallo, Prussia, Russia, Spagna, Svezia e Norvegia, Turchia. Il porto è protetto, dalle forti mareggiate, da due moli, il Molo Foraneo ed il Molo Tramontana. Inoltre nel porto arrivano navi che esportano in tutto il mondo cemento prodotto dalla ditta Colacem, il terzo produttore e distributore in Italia di cemento ed è la società capofila del Gruppo Financo.

Una moderna ristrutturazione si è avuta nel 1980 ed oggi il Porto Mercantile ha una estensione di 80mila metri quadrati.Nel porto vi sono sedi della Capitaneria di Porto, Polizia di Stato squadra nautica, Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Oggi è un importante fulcro commerciale e durante il periodo estivo diventa un importante scalo turistico per il Salento. Tutti i giorni, al tramonto, le imbarcazioni rientrano nei porti per vendere il pesce pescato. Presso il porto si svolge ogni anno la premiazione del Premio Barocco trasmesso in diretta dall’emittente televisiva RAI.

Porto di Gallipoli. (30 luglio 2016). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 4 agosto 2017, 15:09 da it.wikipedia.org

Immagine | Gallipoli Meteo.