Passo Pordoi


Il passo Pordoi (Pordoijoch in tedesco, Jouf de Pordoi in ladino) è un valico alpino delle Dolomiti posto a 2.239 m s.l.m. al confine fra Veneto e Trentino-Alto Adige, situato tra il Gruppo del Sella a nord e il gruppo della Marmolada a sud.

Congiunge Arabba, frazione del comune di Livinallongo del Col di Lana in Val Cordevole nella provincia veneta di Belluno, con Canazei, comune della Val di Fassa in provincia di Trento. Lungo la discesa verso Canazei ci si può collegare con il passo Sella, deviando a destra dopo 6,5 km e salendo per 5,5 km, per raggiungere la Val Gardena

L’Alta via n. 2, che parte da Bressanone e arriva fino a Feltre, attraversa il passo Pordoi.

Dal Passo si ha il più rapido accesso al gruppo del Sella (la cui maggior elevazione è il Piz Boè, 3152 m) per mezzo della funivia prodotta dalla Hölzl che, con un unico balzo, raggiunge i 2950 m s.l.m. del Sass Pordoi, lo sperone più meridionale del Gruppo del Sella.

Nel versante veneto del passo si trova un ossario che raccoglie, in una tomba comune, i resti di 454 caduti germanici e di 8.128 austro-ungarici caduti nel corso della Grande Guerra, provenienti dai vari cimiteri di guerra. Nei ripiani esterni sono invece tumulati, in tombe singole o combinate, i resti di 842 caduti tedeschi della Wehrmacht della Seconda guerra mondiale, provenienti dai cimiteri ubicati nella zona di Belluno.

La zona intorno al passo è sede di numerosi impianti e piste da sci, che fanno parte del Sellaronda e del comprensorio sciistico del Dolomiti Superski.

Il Sass Pordoi, ubicato subito a nord del passo, è famoso in ambito alpinistico per le vie di arrampicata storiche che sono state create su di esso: una fra tutte la “via Maria”, creata dalla guida Tita Piaz negli anni trenta.

Pur non avendo pendenze e difficoltà impossibili (pendenza media poco superiore al 6% da entrambi i versanti), è famoso tra i cicloamatori sia per la bellezza del territorio in cui è immerso, sia perché è stato scalato fin dagli anni ’40 dal Giro d’Italia. Inoltre è uno dei passi compresi nel Sellaronda e nella Maratona delle Dolomiti, gara di granfondo ciclistica.

Dal 2006 è anche teatro della cronoscalata amatoriale valida per l’AmaTour (la Coppa del Mondo Cicloamatori): la Arabba – Passo Pordoi.

Il Passo Pordoi è stato scalato per la prima volta nel 1940 al Giro d’Italia, ed è uno dei più famosi passi dolomitici percorsi svariate volte, che hanno visto negli anni le imprese dei campioni del passato (vi si trova infatti anche un monumento a Fausto Coppi). Inoltre dal 1965, anno di istituzione della Cima Coppi, è stato per ben 13 volte il passaggio più alto della competizione, l’ultima delle quali nel 2002. Per 4 volte è stato sede di arrivo di tappa, nelle edizioni 1990, 1991, 1996 e 2001. I passaggi GPM sul Pordoi, dal 1940 ad oggi, sono stati 40.

Passo Pordoi. (16 agosto 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 25 agosto 2021, 15:43 da it.wikipedia.org

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Gruppo del Sella dal Col Rodela


Il Gruppo del Sella (in tedesco Sellagruppe) è un gruppo montuoso delle Dolomiti, posizionato tra le valli di Gardena e Badia (Provincia autonoma di Bolzano), Fassa (Provincia autonoma di Trento) e Livinallongo (Provincia di Belluno), e caratterizzato da un altopiano che si trova sulla sua sommità, dal quale emerge il suo punto più alto (Piz Boè, 3.152 m s.l.m.)

Importante meta turistica sia in estate per gli escursionisti, che in inverno per gli sciatori, che hanno la possibilità di effettuare il giro del massiccio chiamato Sellaronda, possibile sia in senso orario che antiorario, è frequentemente indicato come uno dei punti più panoramici delle Dolomiti.

Alcuni lo definiscono un castello di roccia dalle forme spettacolari che cambia aspetto ad ogni suo versante, altri dicono che sia un’isola grande e maestosa che mira al cielo, un punto di approdo per molte persone. In effetti le pareti che si affacciano sulle valli circostanti hanno l’aspetto di un poderoso castello, mentre sui passi si osservano depositi arenaceo-vulcanici morbidi e collinosi.

Tra 236 e 231 milioni di anni fa, nello stadio Ladinico del Triassico medio, la zona oggi occupata dal massiccio del Sella era solo parzialmente emersa, un piccolo atollo. Attorno si vedevano altri atolli (Pale di San Martino, Catinaccio e altri) mentre due alti vulcani (Predazzo, Monzoni) eruttavano lava e tufo. Questo era un paesaggio tropicale alquanto agitato. Il successivo periodo Carnico è stato inizialmente caratterizzato dall’erosione e dallo smantellamento dei vulcani che circondavano il Sella. Successivamente tornò l’antico mare tropicale e dell’argilla cominciò a depositarsi sui fianchi degli atolli. Proprio queste formazioni spesso mescolate con i prodotti vulcanici che cadevano ancora in mare conferirono l’aspetto arrotondato odierno al Sella.

Il clima del Gruppo del Sella è essenzialmente continentale. In estate piove molto, per questo i prati sono molto verdi; il picco di piovosità viene raggiunto in luglio, con circa 130–135 mm. In autunno di solito le precipitazioni nevose garantiscono un buon manto nevoso per l’inverno. La temperatura qui è di un grado inferiore rispetto alle Alpi Occidentali, come, del resto, in tutte le Alpi Orientali. Gennaio e dicembre sono i mesi più freddi, mentre i più tiepidi sono luglio e agosto. Vigorose irruzioni di aria fredda possono dar luogo a nevicate in piena estate.

Il gruppo è diviso in due parti dalla Val Lasties verso la Val di Fassa e dalla Val Mesdì verso la Val Badia. Ettore Castiglioni ha proposto una divisione in tre sottogruppi: a O le Meisules delimitate a SE dalla Val Lasties e a est dalle valli Pisciadù e Setus, a N il sottogruppo del Pisciadú delimitato a O dalle valli Pisciadú e Setus e a E dalla Val Mesdì ed infine il sottogruppo Boè delimitato ad O dalle valli Lasties e Mesdì.

Le cime più importanti e conosciute sono: Piz Boè (3152 m s.l.m.), Le Mésules (3000 m), Cima Pisciadù (2985 m), Piz Gralba (2972 m), Sass Pordoi (2950 m), Piz de Ciavazes (2831 m), le Torri del Sella, Piz da Lec (2850 m).

Sulla ampia cengia che divide il Sella, evidente soprattutto sul versante della Val Badia a nord e della Val Gardena a ovest, sono situati due laghi, a nordest il lago Pisciadù e poco distante ad ovest il lech dl Dragon (lago del Drago). Sul versante a sudest, invece, ci sono il lago Boè e più in alto il lech Dlace (lago Ghiacciato). Altri piccoli laghetti sono comunque sparsi per l’altipiano del Sella.

Moltissime sono le scelte che un alpinista può fare se decide di passare una giornata sul Sella. Può decidere di andare al Piz Boè sia dal passo Pordoi sulla via Normale, la più battuta dei monti Pallidi, sia da Corvara. Oppure può andare al passo Gardena da dove parte una delle vie ferrate più belle (la ferrata Tridentina). Molto più selvaggia è la val di Mesdì, dove d’estate la paura di trovare del ghiaccio sulle rocce la fa diventare meno percorsa di cento anni fa. Oppure salire dall’ossario del passo Pordoi fino al Piz Boè risalendo la via ferrata Piazzetta, considerata una delle più impegnative delle Dolomiti.

Altro percorso imperdibile è la traversata del Sella. Dal passo Gardena salendo per la val Setus fino al rifugio Cavazza al Pisciadù e proseguendo poi fino al rifugio Boè, poi risalire sino al rifugio Capanna Piz Fassa situato in vetta al Piz Boè, per giungere infine alla forcella Pordoi e affrontare il ghiaione che conduce fino al passo Pordoi.

Gruppo del Sella. (10 luglio 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 7 gennaio 2021, 14:18 da it.wikipedia.org

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