Frontignano di Ussita

Frontignano di Ussita
Frontignano di Ussita

Frontignano di Ussita è una località italiana, frazione del comune di Ussita.

Frontignano si trova a 1350 metri di altezza, situato su di un verde pianoro localizzato nelle vicinanze del Monte Cornaccione (1769 mt.), del Monte Bove Nord (2113 mt.) e del Monte Bicco (2052 mt.). È possibile vedere anche il Monte Cardosa (1870 mt.). I paesi più vicini a Frontignano sono Pian dell’Arco, San Placido e Cuore di Sorbo, appartenenti anch’essi al comune di Ussita.

Frontignano si trova ai piedi del gruppo montuoso del Monte Bove, caratterizzato da rocce carbonatiche.

Uno studio che verrà effettuato dall’INGV, in collaborazione con l’Università degli Studi di Camerino dovrà verificare se alcune zone sono caratterizzate dalla probabile presenza di una struttura sismogenetica (faglia) di tipo FAC (faglia attiva capace), ovverosia una faglia attiva intersecantesi con la superficie topografica del territorio, in grado quindi di generare terremoti e di creare dislocamenti del terreno e smottamenti importanti (effetti cosismici) . Ciò ha portato ad un’attenta e rigorosa analisi riguardo alla possibilità di costruire futuri edifici nella zone limitrofe alle presunte faglie.

Nella storia sismologica locale, va ricordata la sequenza sismica verificatasi nel biennio 2016-2017, conosciuta come Terremoto del Centro Italia.

Il borgo è meta di turismo invernale per le piste da sci e primaverile/estivo per i sentieri e le mountain bike.

Il territorio è frequentato d’inverno perché ospita un’importante stazione sciistica, formata da otto impianti di risalita, 14 km di piste ed 1 snowpark che la rendono la più grande delle Marche.

Nel 2016 il paese è stato danneggiato da un terremoto che ha colpito il Centro Italia, con epicentro nella vicina Ussita. Nel 2018 gli impianti sono attualmente chiusi, in attesa di riapertura. Nel 2019 l’amministrazione comunale di Ussita ha riaperto una pista da sci denominata Saliere dal 5 gennaio al 31 marzo. Ed in attesa dei collaudi degli impianti di risalita è stato utilizzato per trasportare gli sciatori sulla pista da sci di Frontignano un bus navetta/skibus.

Ad agosto 2018 in via Pian dell’Arco è apparsa nel giro di poche notti un’opera di street poster art chiamata: “Il tempio delle sfingi”, un’istallazione che ha dato nuova vita ad una struttura incompiuta e abbandonata dagli anni ’50. “Un’opera partecipata realizzata collettivamente, nata da una ricerca sul campo di foto e ricordi appartenenti a chi ha trascorso l’infanzia ad Ussita e frazioni, ma anche in altri posti d’Italia che si sono intersecati con queste comunità.” (cit. descrizione dell’opera).

Frontignano (Ussita). (4 dicembre 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 24 dicembre 2020, 09:03 da it.wikipedia.org

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Pintura di Bolognola

Pintura di Bolognola - Partenza Skilift Pintura 1
Pintura di Bolognola – Partenza Skilift Pintura 1
Pintura di Bolognola - Partenza Skilift Porte di Berro
Pintura di Bolognola – Partenza Skilift Porte di Berro

Bolognola è un comune italiano di 140 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche.

È il comune più alto delle Marche. Si trova al centro del Parco nazionale dei Monti Sibillini, che nel 2006 l’ha scelta come sede per il reinserimento in natura del camoscio appenninico. Sorge nei pressi del letto del fiume Fiastrone, del quale ospita le sorgenti. La cima più alta nel suo territorio è il Monte Rotondo, sotto la vetta del quale si apre l’inaccessibile forra dell’Acquasanta, con l’omonima e splendida cascata naturale. È principalmente un centro turistico, estivo (con le numerose escursioni possibili nel suo territorio) e invernale (grazie agli impianti scioviari, ristrutturati tra il 2005 e il 2006). Il centro abitato è costituito da tre nuclei risalenti al medioevo: Villa da Capo (o Villa Malvezzi) a sud, Villa di Mezzo (o Villa Pepoli) e Villa da Piedi (o Villa Bentivoglio) a nord. A quota 1331 m s.l.m., e a circa 3 km dal centro del paese, è situata l’unica frazione di Pintura, nata come centro turistico e sviluppatasi attorno agli impianti scioviari.

La stazione meteorologica di Bolognola è la stazione meteorologica di riferimento per la città di Bolognola. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -2,4 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +17,4 °C. Le precipitazioni medie annue si aggirano ai 800 mm, mediamente distribuite in 89 giorni, con un minimo relativo in estate ed un picco in autunno. La neve fa la sua apparizione circa trenta volte l’anno in paese, e quasi sempre con accumuli molto significativi. In media ci sono 94 giorni di gelo all’anno.

La leggenda vuole che Bolognola sia stata fondata nel basso medioevo, nel XIV secolo, da tre nobili bolognesi esuli in queste terre ai tempi delle lotte tra guelfi e ghibellini. I tre nobili, Pepoli, Malvezzi e Bentivoglio, avrebbero dapprima fondato il paese di Appennino, nei pressi del Santuario di Macereto, per poi spostarsi nell’alta valle del Fiastrone. Qui avrebbero fondato tre nuclei abitati contigui (Capo la villa, Villa di mezzo e Pie’ la villa), che insieme costituirebbero tuttora il borgo di Bolognola. Il nome del paese, secondo questa tradizione, starebbe a significare appunto “Piccola Bologna”. Sulla base di questa erronea convinzione, alle tre ville sono state successivamente attribuiti i nomi dei tre presunti fondatori.

La realtà storica è invero ben diversa. È ormai assodato che un originario nucleo abitato esistesse nell’area dove attualmente sorge Bolognola già abbondantemente prima del 1200. Il toponimo non avrebbe nulla a che fare con il capoluogo emiliano, bensì potrebbe derivare dal latino Bononia (terra di cose buone), poi trasformatosi con il tempo in “Bononiola”. Forse ancora più plausibile è la derivazione dal celtico bona (luogo fortificato), stante la presenza di evidenti tracce della cultura celtica nell’area dei Sibillini. Altra possibile e più suggestiva interpretazione, è quella secondo la quale all’origine del toponimo ci sarebbe il culto della dea Bona, anticamente diffuso nei monti Sibillini.

Il borgo divenne in seguito Libero comune, subendo sempre molto l’influenza dei Da Varano, signori di Camerino, che eressero anche un castello – di cui oggi restano solo poche rovine – nella Villa di mezzo (conosciuto, sulla scorta della leggenda, come Castello Pepoli).

La popolazione cominciò drasticamente a diminuire nella prima metà del XX secolo, a causa soprattutto delle due grandi valanghe staccatesi dal sovrastante Monte Sassotetto, che, negli inverni del 1930 e del 1934, fecero 19 vittime ciascuna, radendo al suolo buona parte degli edifici più antichi.

L’abitato è stato danneggiato dallo sciame sismico che ha colpito il centro Italia nel 2016/2017.

Bolognola. (1 luglio 2019). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 30 dicembre 2019, 13:22 da it.wikipedia.org

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Castelluccio di Norcia e Monte Vettore

Castelluccio di Norcia e Monte Vettore
Castelluccio di Norcia e Monte Vettore

Castelluccio è una frazione del comune di Norcia (PG) in Umbria, uno dei centri abitati più elevati dell’Appennino.

Secondo i dati ISTAT il paese si va man mano spopolando: nel censimento del 2001 il paese risultava abitato da 150 residenti, mentre in quello del 2011 i residenti sono scesi a 120. Il 30 ottobre 2016 è stato quasi completamente distrutto da un importante evento sismico: il campanile e la Chiesa di Santa Maria Assunta sono andati completamente perduti, mentre alcune opere di notevole pregio storico-artistico custodite nella chiesa sono state messe in sicurezza prima dei crolli.

Il paese si trova sull’Appennino Umbro-Marchigiano, a circa 28 km da Norcia, ad una altitudine di 1452 m s.l.m. che ne fanno uno dei centri abitati più elevati degli Appennini, posto in cima ad una colle che si eleva sull’omonimo altopiano (Piani di Castelluccio) tra i più vasti dell’Italia Centrale ed inserito nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, raggiungibile attraverso una strada panoramica. Di fronte ad esso si erge la sagoma del Monte Vettore (Cima del Redentore) (2448 m).

La stazione meteorologica di Castelluccio è la stazione meteorologica di riferimento per il paese di Castelluccio. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -2,9 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +16,0 °C. Le precipitazioni medie annue si aggirano ai 1100 mm, mediamente distribuite in 105 giorni, con un minimo relativo in estate ed un picco in autunno. In media ci sono 132 giorni di gelo all’anno. Il 2 marzo 2005 a seguito di una discesa di una massa d’aria freddissima dalla Siberia sul Pian Grande è stata raggiunta una temperatura minima di -32° che tutt’oggi rappresenta una delle temperature più basse d’Italia.

La presenza dell’uomo nella zona è testimoniata sin dall’epoca romana, con il rinvenimento di alcuni oggetti in terracotta presso la Fonte di Canatra, in località Soglio. Inoltre, nelle fondamenta di una casa furono rinvenute nei secoli passati diverse monete romane risalenti al periodo dell’imperatore Claudio il Gotico (III secolo), e lungo la strada che conduce a Forca di Presta, si trovò anche la tomba di un soldato romano. Il nucleo attuale risale al XIII secolo, anche se alcune ricerche tendono a retrodatarne la fondazione.

Castelluccio fu un antico castello nell’orbita di Norcia costruito per difendere il confine orientale dei pascoli. Dopo il terremoto del 30 ottobre 2016, il paese è quasi completamente distrutto e disabitato.

L’economia del paese è strettamente legata all’attività della pastorizia, che ancora costituisce una buona parte degli introiti degli abitanti. Ad essa va aggiunta l’agricoltura, con la produzione di prodotti tipici quali le famose lenticchie di Castelluccio. Il turismo è presente tutto l’anno: nel periodo invernale, la località di Forca Canapine ospita impianti di risalita a volte funzionanti per attività sciistiche, mentre nel periodo estivo l’escursionismo attrae un gran numero di appassionati. Inoltre tutta l’area dei piani di Castelluccio è molto apprezzata per la pratica del volo libero, in particolare del parapendio, per via della particolare conformazione orografica e per la quasi totale assenza di tralicci e antenne. Per questo motivo nel paese si trovano diverse scuole di volo frequentate, soprattutto in estate, da appassionati e principianti provenienti da ogni zona d’Europa.

Castelluccio (Norcia). (16 settembre 2019). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 30 dicembre 2019, 14:23 da it.wikipedia.org

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