San Giacomo in Valle Aurina

San Giacomo in Valle Aurina
San Giacomo in Valle Aurina

Valle Aurina (Ahrntal in tedesco, Toul in dialetto sudtirolese) è una valle e un comune italiano di 5 977 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. Fa parte della Val Pusteria (Pustertal) ed allo stesso tempo della Valle di Tures (Tauferer Tal). È considerata una delle valli più incontaminate di tutto l’Alto Adige poiché, circondata da oltre 80 montagne che raggiungono e superano i tremila metri di altitudine (Alpi dei Tauri occidentali), ha mantenuto inalterati usi, costumi e tradizioni delle popolazioni alpine.

La valle Aurina è la parte più settentrionale del territorio italiano. Geograficamente essa inizia nella località Klapf, la chiusa a nord di Campo Tures (Sand in Taufers) dove si erge l’omonimo castello, e non già a Brunico (Bruneck) come talvolta erroneamente si suppone, e finisce presso la Klamme di S. Pietro (St. Peter) ove confina con il comune più settentrionale della stessa vallata, Predoi. È altresì vero che la Valle Aurina fa parte del vasto territorio che ricopre la Valle di Tures (Tauferer Tal) che iniziando dall’abitato di Gais si estende a nord verso il confine con l’Austria, a est verso la valle di Riva di Tures (Rein in Taufers), mentre a ovest verso la valle di Selva dei Molini (Mühlwald).

La valle è collegata con l’Austria attraverso la Forcella del Picco (Birnlücke). Il territorio occupato dalla Valle Aurina fa parte del Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina.

Il clima è prettamente di alta montagna; in inverno, durante le notti serene la valle accoglie l’aria gelida dei monti circostanti portando le temperature molti gradi al di sotto dello zero. I temporali estivi sono frequenti e a volte violenti mentre la neve ricopre il territorio per interi mesi durante la stagione invernale.

Il toponimo è attestato come “vallis quae dicitur Aurina” nel 1048, come “Ourin” nel 1070 e come “Orin” e “Ahrn” nel 1080 e deriva dal tema preromano aur- diffuso nell’arco alpino. Il nome italiano è una creazione ex novo basata sul recupero del nome indoeuropeo.

Importanti rinvenimenti archeologici preistorici di brughiera furono trovati a Rio Bianco (Weißenbach), in località Schöllberg-Göge, nel 2007.

La Valle Aurina vide il suo maggiore sviluppo nel XVI secolo grazie alla scoperta di una vena di rame nel comune di Predoi (Prettau). Gli inizi dell’estrazione di questo minerale si perdono però in tempi molto lontani, poiché durante uno scavo nel 1864 un minatore ritrovò un’ascia celtica all’interno di una grotta. Dopo varie vicissitudini, la miniera chiuse definitivamente i battenti nella seconda metà del Novecento. Per incentivare la propria economia interna le donne della valle, specialmente quelle di Predoi, iniziarono a dedicarsi all’arte del pizzo al tombolo tanto da creare successivamente una scuola dedicata a questo tipo di lavorazione.

La chiesa parrocchiale di San Giovanni (St. Johann), da sempre il centro spirituale della valle, è di Joseph Abenthung, architetto tirolese del XVIII secolo.

Nell’estate del 1947 circa 5.000 displaced persons, soprattutto persone ebree sopravvissute all’Olocausto e aiutate dall’organizzazione Brichah, attraverso la Valle Aurina raggiunsero i porti del mediterraneo per imbarcarsi per la Palestina. Queste, giunte dall’Europa centro-orientale, giungevano alla frontiera austriaca e da qui passando per il passo dei Tauri (2633 m) giungevano in Italia. In particolare, questa specifica via di fuga fu individuata da Marko Feingold, un ebreo austriaco che riuscì a sopravvivere a tre campi di concentramento (Auschwitz, Neuengamme e Buchenwald).

In Valle Aurina ci sono i seguenti paesi:

  • Lutago (Luttach)
  • Lutago di Sopra (Oberluttach)
  • Rio Bianco (Weißenbach)
  • Gisse
  • San Martino (St. Martin)
  • San Giovanni (St. Johann)
  • Cadipietra (Steinhaus)
  • San Giacomo (St. Jakob)
  • San Pietro (St. Peter)
  • Am Bühel
  • In der Marche

In località Cadipietra si trova il “centro sciistico di Klausberg”, con due cabinovie e quattro seggiovie. In estate Klausberg si trasforma in area escursionistica.

Vicino a Lutago è invece presente il “centro sciistico di Speikboden” (Michlreis) sul Monte Spico (Speikboden), che comprende 7 impianti di risalita e circa 80 ettari di piste. In estate anche Speikboden si trasforma in area escursionistica con numerosi sentieri panoramici sulle vallate e le cime circostanti.

Un altro piccolo impianto sciistico si trova a Riva di Tures.

Valle Aurina. (9 giugno 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 7 luglio 2021, 12:52 da it.wikipedia.org

Immagini | Ahrntal e foto-webcam.eu

Monte Spico (Speikboden)

Monte Spico (Speikboden)
Monte Spico (Speikboden)
Monte Spico (Speikboden)
Monte Spico (Speikboden)

Il Monte Spico (2.517 m s.l.m. – Speikboden in tedesco) è un monte appartenente ai monti Alti Tauri Occidentali, più precisamente ai monti di Fundres, alto 2.517 metri, situato fra l’estremità sommitale della Valle della Selva dei Molini e di Rio Bianco.

Posizionata nell’estremità sudorientale della lunga cresta di Val di Selva, il Monte Spico Speikboden è una bella montagna, per lo più erbosa, che permette dalla vetta un grande panorama sulla cresta principale delle Alpi Aurine.

Si parte dalla Michlreiser Alm (Malga Michele – m 1958), che può essere raggiunta con una cabinovia. Il tracciato segue per un breve tratto l’ampia carrareccia che volge a sinistra; poco oltre si passa sulla destra al sentiero vero e proprio che sale tra ripide balze erbose (segnavia 27). Si passa presso il piccolo laghetto Seelein (m 2280) per poi guadagnare il crinaletto discendente dalla cima. Si risale verso destra con qualche facile roccetta; passando prima per un’anticima, si è infine sulla sommità del Monte Spico (2517 m – ore 1,30 dalla partenza). Da notare il maestoso e imponente panorama sulla catena principale delle Alpi Aurine e in particolar modo sul Sasso Nero. L’escursione prosegue mantenendo il crinale sino al bivio dove si passa a destra (segnavia 18). Sempre in cresta, si procede su tracciato facile e ben ricavato tra i massi con deboli saliscendi. Valichiamo diverse forcelle e alcuna sommità tra le quali spiccano il Monte Seewassernock (2433 m) e il Dosso Grande (2400 m). A sinistra si sovrasta ora la profonda valle di Rio Bianco. Poco oltre si trova, sulla destra, la traccia ben marcata ma non segnata che cala rapidamente, tra i mirtilleti, sino alla carrareccia utilizzata per la manutenzione degli impianti sciistici. Seguendola verso sinistra si rinetra in breve alla Michlreiser Alm (ore 2,30 / 3 complessive).

Monte Spico. (5 marzo 2017). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 14 aprile 2017, 15:44 da it.wikipedia.org

Immagine Monte Spico | Osterie Speikboden