Pescocostanzo – Vista sul Monte Calvario

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Pescocostanzo è un comune italiano di 1 108 abitanti in provincia dell’Aquila in Abruzzo. Considerato uno dei borghi storici d’Abruzzo, è sede di un’omonima stazione sciistica privata e membro del Club “I borghi più belli d’Italia”.

Situato nella regione degli Altipiani maggiori d’Abruzzo, un territorio dominato prevalentemente da pascoli, a un’altitudine di 1395 m s.l.m., quarto comune più elevato degli Appennini, appartenente alla comunità montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia, alle pendici del Monte Calvario (1743 m) dove è posta anche la stazione sciistica che fa parte del comprensorio dell’Alto Sangro, il paese domina la conca dell’altopiano del Quarto Grande, raggiungibile da est dalla strada statale 84 Frentana attraverso il valico della Forchetta (1300 m circa).

La fondazione di Pescocostanzo viene fatta risalire al X secolo. Fin dai primi secoli si dimostrò prevalente sui centri circostanti, mostrando però rapporti movimentati nei confronti di feudatari e istituzioni religiose. Nell’XI secolo compare tra i possedimenti diretti dell’Abbazia di Montecassino: viene rappresentato sui battenti bronzei della nuova porta del Monastero cassinense voluta dall’Abate Desiderio nel 1065.

Nel 1108 l’abate di Montecassino e il preposto del monastero di San Pietro dell’Avellana, tal Brunone che viene definito anche vescovo, cedono il castello di Pesco Costanzo e la sua chiesa di Santa Maria al conte Attone figlio di Gualtieri, in cambio del castello di Cantalupo, che ne diventa così il primo feudatario laico dalla sua fondazione.

Il terremoto del 1456 che devastò l’Abruzzo offrì le condizioni al borgo per cambiare l’assetto urbanistico, con l’afflusso di una massiccia colonia di maestranze lombarde; questo singolare evento lasciò la sua impronta nel tessuto sociale e culturale del paese. Tra l’altro si conserva l’uso del rito ambrosiano nelle cerimonie di battesimo celebrate nella Basilica di Santa Maria del Colle. Con il dominio di Ferdinando I d’Aragona fin dal 1464 Pescocostanzo ebbe uno statuto che garantì per l’appartenenza al regio demanio per qualche tempo, godendo delle relative libertà. Successivamente il controllo della cittadina fu affidato a feudatari. La formazione nel tempo di una classe sociale economicamente solida e culturalmente elevata portò ad uno stato di benessere e di un’efficiente amministrazione.

La svolta per la cittadina si ebbe nel 1774, quando assumendo il titolo di Universitas Sui Domina (comunità padrona di sé), motto che fregia tuttora lo stemma comunale, si riscattò dal dominio feudale. Trovarono accoglienza nella società gli studi giuridici, filosofici, storici, matematici, letterari e un notevole culto dell’arte. A testimoniare la cultura locale vi sono i patrimoni librari custoditi presso molte famiglie e i numerosi eletti ingegni fioriti a Pescocostanzo. Il primo e più autorevole interprete in Italia della filosofia kantiana fu infatti un cittadino pescolano, il filosofo e matematico Ottavio Colecchi. La presenza di un consistente numero di opere d’arte nel piccolo borgo aquilano trova spiegazione in due fattori: le notevoli risorse economiche di istituzioni pubbliche e dirigenti e la disponibilità di maestranze in grado di realizzare opere in pietra, marmo, ferro battuto e legno, tradizioni artigianali tramandate dopo l’immigrazione dei mastri lombardi tra il XV e il XVII secolo.

Il centro di Pescocostanzo si trova in posizione dominante sull’altopiano delle Cinquemiglia, nel comprensorio dell’Alto Sangro, alle pendici della Majella. L’unica riserva naturale comunale è il bosco di Sant’Antonio, divenuto protetto nel 1986, dove anticamente vi era un tempio sacro dedicato a Giove, con un’estensione di 550 ha.

Nella parte alta del monte che sovrasta il paese, di recente sono stati realizzati impianti sciistici, in modo da aumentare l’offerta turistica di Pescocostanzo, gareggiando con le più vicine Rivisondoli e Roccaraso. La stazione principale è la Pescocostanzo Vallefura, offre una skiaerea che si sviluppa dal paese sui pendii del Monte Calvario; sul lato opposto una seggiovia quadriposto conduce gli sciatori al piazzale, a 1440 m sino al Rifugio a 1729 m. La seggiovia Vallefura è contrapposta all’altra Valle Gelata, a due posti, le poste hanno anche tracciati cronometrati.

Ha ospitato l’arrivo della 7ª tappa del Giro d’Italia 2008 che ha visto la vittoria di Gabriele Bosisio.

Pescocostanzo. (25 agosto 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 30 agosto 2021, 12:47 da it.wikipedia.org

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