Arbatax meteo – Vista sugli scogli rossi (rocce rosse)

Webcam Spiaggia di Arbatax - Sardegna

Arbatax (Arbatassa in sardo) è l’unica frazione del comune di Tortolì, in provincia di Nuoro, sede di porto.

Arbatax si trova su una penisola (capo Bellavista), al centro della costa orientale sarda, a ridosso dello stagno di Tortolì. I centri abitati più vicini sono Tortolì, che è il capoluogo del comune di cui la frazione Arbatax fa parte (a 5 km), Girasole (a 7 km) e Lotzorai (a 9 km).

Il nome Arbatax non è altro che la corruzione del toponimo Baccasara. Nel Registro delle rendite pisane del 1316, il Salto (Su Sartu) di Baccasara è, infatti, appellato Batassar, da cui Albatassar e, quindi, Arbatax (x= ss).

Per i tortoliesi Arbatax è sempre stato “Portu” e non “Su Portu”. Pertanto “Portu” era toponimo: dell’approdo in località Baccasara (sito alla foce del Canale di Baccasara). Dai montanari ogliastrini lo stesso Tortolì era chiamato “Portu”. E in effetti, Tortolì deriverebbe da “Portu” (Helie) = Tortuelie.

La stessa torre di Bellavista era chiamata di Largavista e/o di Baccasara, nelle carte del Settecento e dell’Ottocento.

Grazie alla sua posizione strategica, Arbatax risulta essere la porta dell’Ogliastra.

Le Rocce Rosse sono uno dei principali punti di attrazione della frazione costiera. Questo sito è ubicato dentro l’abitato, all’ingresso del porto ed ai piedi della collina di Bellavista. La battigia è qui costituita in parte da ciottoli di granito e di porfido rosso e per il resto da scogliere.

Un’altra località balneare è Cala Moresca. Anch’essa è costituita in gran parte da ciottoli di granito.

L’economia si basa sulla pesca (è presente una cooperativa di pescatori molto attiva, anche grazie allo stagno ricco di vita), sull’industria (la località divenne un centro industriale negli anni ’60 con la costruzione della più grande cartiera sarda, e negli ultimi anni con la realizzazione un cantiere navale, di proprietà della Saipem, operante nel settore della costruzione di piattaforme petrolifere) e sul turismo, che conta nel periodo estivo migliaia di presenze.

La frazione è dotata di un porto commerciale, utilizzato da vari vettori navali per l’attracco dei traghetti che collegano plurisettimanalmente il centro della Sardegna con Genova e Civitavecchia. Era inoltre attivo nel periodo di maggiore affluenza turistica un servizio di navigazione veloce con Fiumicino (Roma). L’area portuale comprende anche dei pontili per le imbarcazioni da diporto e per i pescherecci.

Arbatax. (1 luglio 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 12 luglio 2018, 12:39 da it.wikipedia.org

Immagine | Skyline Webcams

Asuni – Vista verso Est e verso Ovest

Asuni - Vista verso Ovest
Asuni – Vista verso Ovest
Asuni - Vista verso Est
Asuni – Vista verso Est

Asuni (Asùni in sardo[4]) è un comune italiano di 320 abitanti[1] della provincia di Oristano, in Sardegna. Il suo territorio chiude l’Alta Marmilla, confina a nord con il Mandrolisai e ad est con il Sarcidano.

Asuni sorge su un pianoro trachitico a 233 metri s.l.m. Il territorio è racchiuso tra le valli del Rio Araxisi e dei suoi principali affluenti: il Rio Bidissàriu ad est e il Flumini Imbessu ad ovest.

La quota massima, 589 m s.l.m., viene raggiunta sul Monte Ualla; la cima più elevata della montagna, P.ta Modighina, si trova in territorio di Laconi e raggiunge i 595 m s.l.m. La quota minima viene raggiunta alla confluenza Rio Araxisi – Flumini Imbessu, al confine con Ruinas e Samugheo, a 82 m s.l.m.

Le rocce più importanti dal punto di vista paesaggistico sono i marmi, dei quali si citano il marmo rosa di Asuni e quello grigio cipollino. Dal punto di vista strettamente petrografico, si tratta degli unici marmi presenti nel territorio sardo.

Altra roccia importante, utilizzata anche nell’edificazione del centro abitato, è la trachite.

Il 40% del territorio è boscoso, con varie tipologie di associazioni floristiche dove predominano Lecceta e macchia mediterranea a lentisco e olivastro. Formazioni isolate sono poi costituite dalla Sughereta e da querce del gruppo Roverella, con bellissimo nucleo relitto sulla cima del Monte Ualla. La lecceta è stata utilizzata in passato dai carbonai per la lavorazione del carbone vegetale.

Resistono poche aree adibite a rimboschimento per l’ex industria cartaria di Arbatax (Pinus radiata) e per il legnatico (Eucaliptus sp.).

Di notevole pregio è l’endemismo Brassica insularis, osservabile sulle le falesie marmoree lungo le valli.

Il resto del territorio è adibito alle colture foraggere finalizzate all’allevamento, e al pascolo brado. Altre colture, principalmente per uso familiare, sono i vigneti e gli oliveti.

Notevole interesse ricopre l’aspetto faunistico, grazie ad un altro endemismo: il geotritone (Speleomantes imperialis), osservabile nelle grotte dell’area carsica di Monte Ualla e Castel Medusa. In generale il territorio è dominato dai cinghiali e, in misura minore, da volpi, lepri e conigli selvatici. Non è raro osservare la Poiana, il Gheppio, il Corvo imperiale e, sul Monte Ualla, l’aquila reale, nuovamente stanziale da una decina d’anni.

L’area fu abitata già nel Neolitico per la presenza sul territorio di alcuni nuraghi.

Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Valenza. Alla caduta del giudicato (1410) passò sotto il dominio aragonese e divenne un feudo. Nel 1759 formò una contea insieme con Nureci, concessa al mercante marsigliese Guglielmo Touffani, che ne aveva comprato il territorio e che acquisì il titolo di conte di Nureci e di Asuni. Il paese venne riscattato ai Touffani nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, e divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

La variante del Sardo parlata ad Asuni è il Campidanese occidentale. Sono tuttavia presenti alcune influenze lessicali e fonetiche tipiche della Limba de Mesanìa (Samugheo, Ruinas) e del Campidanese Barbaricino meridionale (Laconi).

Asuni. (1 agosto 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 30 agosto 2021, 12:32 da it.wikipedia.org

Immagine | Comune di Asuni