Passo dei Due Santi

Vista sugli impianti
Passo dei Due Santi – Vista sugli impianti
Passo dei Due Santi - Vista Campo Scuola
Vista Campo Scuola
Vista sul Piazzale
Vista sul Piazzale

Il passo dei Due Santi, precedentemente chiamato passo del Faggio Crociato, è un valico a 1392 m s.l.m. dell’Appennino parmense (facente parte dell’Appennino Settentrionale), che collega il territorio di Albareto a quello di Zeri, ossia la provincia di Parma a quella di Massa Carrara.

Il nome si fa risalire a due statue della Beata Vergine Maria e di Sant’Antonio di Padova erette nella zona. In prossimità del passo si trova la stazione sciistica di Zum Zeri-Passo dei Due Santi.

Passo dei Due Santi. (17 luglio 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 5 gennaio 2021, 14:49 da it.wikipedia.org

Immagini | Paesaggi Digitali

Rifugio Gino Biasi al Bicchiere

Ghiacciaio di Malavalle - Rifugio Gino Biasi al Bicchiere
Ghiacciaio di Malavalle – Rifugio Gino Biasi al Bicchiere

Le Alpi Breonie Occidentali (dette anche Catena Pan di Zucchero-Habicht – Südliche Stubaier Alpen in tedesco) sono un gruppo montuoso delle Alpi Orientali. Si trovano lungo il confine tra l’Italia (provincia autonoma di Bolzano) e l’Austria (Tirolo).

Costituiscono la parte occidentale delle Alpi Breonie.

La SOIUSA le vede come un supergruppo alpino con la seguente classificazione:

Grande parte = Alpi Orientali
Grande settore = Alpi Centro-orientali
Sezione = Alpi Retiche orientali
Sottosezione = Alpi dello Stubai
Supergruppo = Alpi Breonie Occidentali
Codice = II/A-16.II-A

Ruotando in senso orario i limiti geografici delle Alpi Breonie Occidentali sono i seguenti: Passo del Rombo, Ötztal, Sulztal, Mutterberger Joch, Stubaital, Wipptal, Passo del Brennero, Alta Valle Isarco, Val del Giovo, Passo di Monte Giovo, Val Passiria, Passo del Rombo.

Secondo la SOIUSA le Alpi Breonie Occidentali sono suddivise in due gruppi e cinque sottogruppi:
Il Gruppo di Ridanna occupa la parte sud-occidentale delle Alpi Breonie Occidentale e prende il nome dalla Val Ridanna che si incunea al suo interno. Il Gruppo Tribulaun-Habicht occupa la parte nord-orientale. I due gruppi sono separati dalla Forcella di Fleres.

Per facilitare l’escursionismo e la salita alle vette il gruppo montuoso è dotato di diversi rifugi:

Rifugio Gino Biasi al Bicchiere (Becherhütte) – 3.190 m
Rifugio Cima Libera (Muellerhütte) – 3.148 m
Rifugio Vedretta Pendente (Teplitzer Hütte) – 2.586 m
Rifugio Cremona alla Stua (Magdeburgher Hütte) – 2.423 m
Rifugio Calciati al Tribulaum – 2.368 m
Rifugio Monteneve (Schneeberghütte) – 2.355 m
Rifugio Vedretta Piana (Grohmannhütte) – 2.254 m

Alpi Breonie Occidentali. (21 settembre 2017). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 5 gennaio 2021, 11:55 da it.wikipedia.org

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Costa Paradiso – Porto La Cruzitta

Costa Paradiso - Porto La Cruzitta
Costa Paradiso – Porto La Cruzitta

Costa Paradiso è una lottizzazione privata gestita autonomamente, con regole edificatorie che impongono costruzioni basse, nascoste dalla vegetazione, colori uniformi e rispetto delle rocce. La costa è rocciosa e spesso alta; c’è un’unica spiaggia, chiamata Li Cossi, raggiungibile a piedi attraverso un sentiero di circa 1 km.

Trinità d’Agultu e Vignola (La Trinitai e Vignóla in gallurese) è un comune italiano di 2 377 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna.

Istituito nel 1958 come comune indipendente, l’abitato principale di Trinità d’Agultu sorge a 365 m di altitudine e domina un ampio territorio che comprende un vasta regione marittima e lo rende una rinomata località di villeggiatura, soprattutto nel periodo estivo. A nord-est e a ridosso della costa vi è la regione di Vignola, di Costa Paradiso e la frazione di Lu Colbu. Fanno parte del territorio anche la spiaggia di Li Feruli, il borgo dell’Isola Rossa, la Marinedda, Canneddi e Tinnari.

Nel territorio la più antica traccia del passaggio dell’uomo è costituita da un’industria litica, attribuibile al mesolitico, rinvenuta in un riparo sotto roccia presso Porto Leccio.

Del periodo romano alcuni reperti ritrovati nel mare di Isola Rossa fanno ritenere che tale sito doveva costituire un punto d’appoggio per i naviganti e commercianti.

Nel 1926 durante i lavori di scavo per la costruzione della strada Aggius-Trinità, in località Lu Tuvu, presso la borgata rurale di Badas fu rinvenuto un paiolo contenente monete romane dell’epoca repubblicana. Gli operai del cantiere si divisero il malloppo e solo qualche tempo dopo l’archeologo Antonio Taramelli, venutone a conoscenza, riuscì a recuperarne una ventina, tutte databili dal 200 al 2 a.C.

Nel Medioevo, il territorio era compreso nelle Curatorie di Monte Carello e Vinyolas, appartenenti al Giudicato di Gallura.

Al XVI secolo risale la costruzione della torre costiera di avvistamento dell’Isola Rossa, per opera degli spagnoli.

La nascita del centro abitato di Trinità d’Agultu, formatosi attorno all’antica chiesa campestre, risale alla seconda metà dell’Ottocento. Fu popolato da famiglie provenienti dai vicini centri della Gallura interna (principalmente Tempio Pausania) e costiera (Santa Teresa Gallura) nonché dell’Anglona e dei vicini stazzi aggesi e bortigiadesi. Da rilevare anche una buona presenza di genovesi e toscani all’epoca stabilitisi in zona per la lavorazione del carbone vegetale.

Notevoli, dal punto di vista paesaggistico, le rocce di Costa Paradiso, modellate dal vento e dal mare in milioni di anni, e le spiagge di Li Feruli, la Spiaggia Longa dell’Isola Rossa, La Marinedda, Canneddi, Tinnari, Li Cossi e Cala Sarraìna.

A partire dagli anni settanta è divenuto una ricercatissima meta balneare; famose le località turistiche di Cala Sarraina, Costa Paradiso, Isola Rossa, La Marinedda e Cala Rossa.

Trinità d’Agultu e Vignola. (28 novembre 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 4 gennaio 2021, 14:57 da it.wikipedia.org

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