Merano dalla piattaforma Hochmuth

Merano dalla piattaforma Hochmuth
Merano dalla piattaforma Hochmuth

Merano (IPA: /meˈrano/, Meran [ˌmeːˈʁɑːn] in tedesco, Maran [maˈraŋ] in ladino) è un comune italiano di 41 115 abitanti, capoluogo della comunità comprensoriale del Burgraviato, nella provincia autonoma di Bolzano, in Trentino-Alto Adige.

Capoluogo della Comunità comprensoriale del Burgraviato, è circondata dalle montagne (1500–3330 m) e si trova nel fondovalle all’inizio di quattro importanti valli: la Val Venosta, la Val Passiria, la Val d’Adige e la Val d’Ultimo.

Attraversata dal torrente Passirio che confluisce nell’Adige, si trova alle pendici del Gruppo Tessa (fino a 3 480 m s.l.m., confine con l’Austria) e dell’Altopiano del Salto (fino a 2 800 m). A sud Merano dista 30 km dal capoluogo di provincia, Bolzano, al quale è collegata da una superstrada a 4 corsie, conosciuta come “MeBo”, e da una linea ferroviaria. A ovest comincia la Val Venosta, con la ferrovia della Val Venosta, a sud-ovest la Val d’Ultimo e a nord-est la Val Passiria.

Alla periferia di Merano sorgono il paese e il castello di Tirolo (Dorf Tirol, Schloss Tirol) da cui prende nome la regione storica del Tirolo.

Considerato luogo di cura sin dal XIX secolo, Merano era inizialmente orientata verso un turismo per la terza età, grazie al clima mite e alla quiete che la caratterizzano. Nel XX secolo e particolarmente negli ultimi due decenni questa tendenza è cambiata soprattutto grazie a un’offerta più variegata e all’arrivo del turismo nazionale e internazionale che ha raggiunto e superato quello dei paesi germanofoni facendo notevolmente scendere l’età media dei suoi visitatori.

Il toponimo è attestato come Mairania nell’857, nel 1242 come Meran e nel 1317 come stat ze Meran (“città di Merano”). Dal XV secolo prevale la forma auf der Meran[6]. Il toponimo è un prediale derivato da Marius + anum, come attestano anche molti altri esempi italiani; la e è facilmente spiegata come -arj- > -ajr- > -er-; la forma tedesca Meran, per l’accento non ritratto, riflette una germanizzazione piuttosto recente.

La popolazione meranese è oggi, grosso modo, per metà di madrelingua tedesca e per metà di madrelingua italiana:

Prima dell’approvazione del Pacchetto per l’Alto Adige Merano era una città a maggioranza italiana (58,6% al censimento del 1961).

A Merano vive una piccola comunità ebraica con una propria sinagoga, inaugurata nel 1901 ed un piccolo museo. Vi sono anche una chiesa dedicata al culto russo-ortodosso, completata nel 1897 all’interno della Casa Borodine su progetto dell’architetto Tobias Brenner e dedicata a San Nicola taumaturgo e, dalla seconda metà dell’Ottocento, una comunità e una chiesa evangelica luterana, eretta nel 1885 su progetto dell’architetto Johann Vollmer di Berlino e preceduta da una casa di preghiera (Bethaus) del 1862, fondata da Thilo von Tschirsky nel quartiere di Steinach. Un tempo c’erano una chiesetta anglicana e una piccola comunità anglo-americana. A Merano esiste anche una comunità dei testimoni di Geova che tiene adunanze in lingua italiana e tedesca nella Sala del Regno situata in via Zuegg

Dal 1986 a Merano si svolgono le Settimane Musicali Meranesi, ideate nel 150esimo anniversario della fondazione della città come luogo di cure termali. Il Festival si svolge all´interno del padiglione del Kurhaus dove orchestre di fama internazionale si alternano nel corso della estate musicale.

MeranoJazz è un importante festival jazz organizzato dal comune di Merano che si svolge annualmente nel mese di luglio, a partire dal 1997. La programmazione si concentra su noti musicisti e formazioni della scena nazionale e mondiale. Dal 2002 comprende la Mitteleuropean Jazz Academy, un workshop per musicisti jazz che, all’interno di un contesto internazionale, mira ad unire concettualmente l’area culturale italiana e tedesca, coinvolgendo insegnanti delle due aree linguistiche. Inoltre, ogni anno è presente presso la Jazz Academy un artist in residence di fama mondiale.

La città di Merano è dal 1993 sede del Meraner Lyrikpreis (premio di poesia lirica di Merano), uno dei più prestigiosi premi letterari in lingua tedesca. Fra i vincitori della competizione biennale, scelti da una giuria internazionale, si annoverano Kurt Drawert, Kathrin Schmidt, Jürgen Nendza, Oswald Egger, Michael Donhauser, Ulrike Almut Sandig e Uwe Kolbe.

Dal 1995 la città è sede del Premio letterario internazionale Merano-Europa (narrativa e traduzione), promosso nelle lingue italiana e tedesca dall’Associazione culturale Passirio Club Merano in collaborazione con Edizioni alphabeta Verlag e Südtiroler Künstlerbund.

Nel 2017 l’Amministrazione comunale meranese candida la città per il titolo di “Capitale italiana della cultura 2020” con il motto “Una piccola Europa d’Italia”. Il 15 gennaio 2018 viene reso noto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che Merano è fra le dieci città finaliste assieme ad Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.

La principale infrastruttura storicamente utilizzata per i collegamenti con Merano, oltre allo stesso fiume Adige utilizzato fin dall’antichità, è la strada statale dello Stelvio da cui proprio in tale città si dirama la statale del Passo di Giovo.

La stazione di Merano è gestita da Rete Ferroviaria Italiana ed è servita dai collegamenti regionali per Malles Venosta e Bolzano svolti da SAD e Trenitalia nell’ambito del contratto di servizio stipulato con la Provincia autonoma di Bolzano.

Il trasporto pubblico urbano è gestito dalla SASA, che gestisce il trasporto pubblico urbano anche a Bolzano. I nodi d’interscambio delle autolinee sono Piazza Stazione, Via IV Novembre (di fronte a Piazzale Prader) e Via Andreas Hofer, di fronte alla stazione ferroviaria di Merano.

Fra il 1908 e il 1956 era inoltre attiva una rete tranviaria costituita da una linea urbana fra la stazione e piazza Fontana e una extraurbana fra piazza del Teatro e Foresta, nelle adiacenze della birreria Forst. Gestita da altro concessionario, fra il 1906 e il 1950 nella stessa piazza del Teatro aveva inoltre capolinea la tranvia Lana-Merano.

Negli anni 2000 è stato dato il via alla costruzione di piste ciclabili dell’Alto Adige; a Merano ad esempio transita la ciclabile della Val Venosta, che dal passo di Resia conduce a Bolzano oltre alla ciclabile della Val Passiria che conduce a San Leonardo in Passiria.

Dal 25 novembre del 2019 a Merano è iniziata la prima sperimentazione su scala nazionale di un autobus elettrico a conduzione autonoma. La sperimentazione è nata dal progetto Mentor, finanziato dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera.

Merano. (2 luglio 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 6 luglio 2021, 10:55 da it.wikipedia.org

Immagine | Foto-webcam.eu

Pirellone (grattacielo Pirelli) – Nido Falchi Pellegrini

Il Pirellone, o grattacielo (o palazzo) Pirelli, è l’edificio di Milano dove ha sede il Consiglio regionale della Lombardia. Si innalza all’angolo sud-ovest di piazza Duca d’Aosta, dove si trova anche la stazione di Milano Centrale. Ha detenuto il record di edificio più alto dell’Unione europea dal 1958 al 1966, anno di costruzione della Tour du Midi di Bruxelles.

Il grattacielo Pirelli fu progettato nel 1950 e incluso nel nascente “Centro Direzionale”. Prima c’era un grande magazzino chiamato Paradiso delle Signore.

Fu costruito tra il 1956 e il 1960 su progetto di Gio Ponti, Giuseppe Valtolina, Pier Luigi Nervi, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Rinardi e Egidio Dell’Orto; Gio Ponti diresse anche tutte le fasi costruttive. L’aspetto strutturale venne curato da Giuseppe Valtolina, in collaborazione con i consulenti Pier Luigi Nervi, Arturo Danusso, Piero Locatelli e Guglielmo Meardi. Il ruolo di Nervi fu fondamentale nella progettazione di una struttura che, per il suo ridotto rapporto larghezza/altezza, è particolarmente soggetta alle azioni del vento e condusse ad uno schema strutturale composto da setti rigidi triangolari alle estremità, pilastri cavi, e quattro grandi pilastri-parete centrali, tutti in calcestruzzo armato. La realizzazione venne affidata all’impresa della Bonomi in collaborazione con Comolli e Silce. È un’opera architettonica importante, propria del razionalismo italiano; con i suoi 127 metri di altezza, distribuiti su 31 piani (altri 2 piani sono sotterranei) è uno degli edifici in calcestruzzo armato più imponenti al mondo.

Originariamente il palazzo fu costruito per ospitare gli uffici della celebre azienda italiana di pneumatici Pirelli: nell’area su cui sorge esistevano degli stabilimenti del gruppo, distrutti dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale. Nel 1977 il grattacielo venne acquistato dalla Regione Lombardia, per farne la propria sede principale dopo una ristrutturazione ad opera dell’architetto Bob Noorda.

Peculiare la scelta progettuale dei materiali: l’intera struttura portante è in calcestruzzo armato, materiale raramente preferito all’acciaio per edifici di considerevole altezza. Gli elementi verticali dell’ossatura sono quattro piloni, visibili anche dall’esterno poiché percorrono a coppie l’altezza delle facciate. Sono pilastri rastremati: alla base sono larghi 2 metri, che diventano 50 cm in sommità. Travi orizzontali, colleganti i pilastri, fungono da basi per i solai dei piani.

L’ingresso che per molto tempo è rimasto l’accesso principale, si trova in piazza Duca d’Aosta: è rialzato rispetto al piano della piazza tramite una struttura detta “collina”, che contiene al suo interno uno spazio adibito ad auditorium. Oggi si accede alla sede della Regione dal retro dell’edificio.

La superficie del grattacielo è di 1.900 m², la sua pianta è lunga 75,5 metri e larga 20,5 metri. Si stima che per la sua costruzione siano stati usati 30.000 m³ di calcestruzzo e l’edificio complessivamente pesi 70.000 tonnellate per un volume di 125.324 m³.

All’epoca della sua costruzione, era il grattacielo in calcestruzzo armato più alto d’Europa e il terzo nel mondo.

Il Grattacielo Pirelli è uno dei più celebri simboli di Milano ed è stato per quasi 50 anni l’edificio più alto della città, superato nel 2010 dal Palazzo Lombardia alto 161 m, la nuova sede della Regione Lombardia, che sorge poco lontano, e nel 2011 dalla Torre Cesar Pelli A, alta 231 metri. Resta in ogni caso nel novero delle costruzioni più alte d’Italia.

Il design del grattacielo sarebbe stato inoltre d’ispirazione per la costruzione del Pan Am Building (oggi MetLife Building) a New York, della torre del Banco Atlantico di Barcellona e il grattacielo della Lonza Group di Basilea. È invece certo che gli architetti Schwebes e Schoszberger, dopo aver visitato il cantiere, ne rimasero impressionati e vi si ispirarono per il grattacielo Telefunken di Berlino.

L’ultimo piano (32º) del grattacielo, raggiungibile tramite scale dal 31º piano (l’ultimo a cui arrivano gli ascensori), è aperto al pubblico in alcune giornate speciali, funge da belvedere con ampia vista panoramica sulla città e può ospitare mostre temporanee come spazio multifunzionale.

Oggi il grattacielo, con i suoi 710 scalini è inserito nelle corse “run up”, in cui gli atleti gareggiano salendo di corsa fino all’ultimo piano del grattacielo lungo le scale.

Grattacielo Pirelli. (28 febbraio 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 15 giugno 2021, 07:06 da it.wikipedia.org

Immagini Pirellone | Regione Lombardia

Soverzene sul Piave

Soverzene sul Piave
Soverzene sul Piave

Soverzene (Soèrden in veneto) è un comune italiano di 365 abitanti della provincia di Belluno in Veneto. Tra i più piccoli comuni del Veneto per popolazione, è noto soprattutto per la presenza dell’importante Centrale idroelettrica di Soverzene funzionante grazie alla diga che forma il lago artificiale della Val Gallina. Fa parte dell’Unione montana Cadore Longaronese Zoldo.

Il territorio comunale, poco esteso, comprende un’area totalmente montuosa (prealpi Bellunesi) e in gran parte boschiva sulla riva sinistra del Piave. Lo stesso paese capoluogo con la zona industriale (dall’Istat considerate le uniche località abitate) si trova su un ampio e lungo pianoro rialzato di alcune decine di metri rispetto al letto del fiume.

Come già accennato, il comune comprende anche la porzione meridionale della Val Gallina con l’omonimo lago artificiale. Si tratta questa di una valle molto profonda e dai pendii ripidi, da sempre poco adatta all’insediamento umano permanente. La valle termina pressappoco alle pendici del Col Nudo, la cima maggiore delle Prealpi Bellunesi (2.471 m).

L’altitudine massima (2.210 m) è individuata sulla cima del Cimon delle Basilighe (o Cima Degnona) del gruppo del Col Nudo; la minima (383 m) è in corrispondenza del letto del Piave.

Secondo Dante Olivieri, il toponimo potrebbe essere composto da una radice so- (forse con il significato di subtu “sotto”) e -verzene, derivato da personale *Vergĭna (non documentato, da confrontare con l’etrusco Verginna).

Citato per la prima volta nel 1172 (Soverdinum), il paese ha per secoli sofferto le problematiche legate all’isolamento, risolte infine con la costruzione del ponte sul Piave (1929).

Il territorio, in gran parte selvaggio e impervio, offre vari spunti per escursioni impegnative. I sentieri del CAI partono dai dintorni del lago di Val Gallina (677 m), raggiungibile in automobile tramite una strada che permette il passaggio di un singolo veicolo per volta, tortuosa e a tratti esposta (si consiglia cautela nel percorrerla).

A sud del paese, sulle pendici orientali del monte Dolada (1.938 m), è possibile praticare free-climbing grazie alla palestra di roccia detta parete dei Falchi o di Soverzene Alta.

La centrale idroelettrica di Soverzene fu progettata nel 1939. I lavori cominciarono nel 1942 ma, interrotti allo scoppio della Seconda guerra mondiale, furono ultimati solo nel 1950, data di entrata in funzione della stessa.

La centrale è intitolata ad Achille Gaggia, allora presidente della SADE ed è uno dei numerosi impianti che sfruttano le acque del bacino del Piave. La centrale utilizza l’acqua del lago di Val Gallina, che viene convogliata attraverso una lunga condotta forzata. Questa sbuca infine formando il canale di Soccher in Comune di Ponte nelle Alpi.

Viene aperta al pubblico durante l’evento Centrali Aperte.

Soverzene. (4 maggio 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 13 maggio 2021, 08:42 da it.wikipedia.org

Immagine | Stazione Meteo Comune di Soverzene