Eremo Monte Carpegna

Eremo Monte Carpegna
Eremo Monte Carpegna
Eremo Monte Carpegna
Eremo Monte Carpegna
Eremo Monte Carpegna

Il monte Carpegna è un massiccio montuoso sito nell’Appennino Tosco-Romagnolo, posto in senso longitudinale nordovest-sudest ai confini tra le regioni di Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, nella zona del Montefeltro. Si trova in provincia di Pesaro e Urbino e di Rimini per la gran parte del suo territorio. Una parte del Sasso Simone è in provincia di Arezzo. È posto a nord-ovest del Monte Nerone: tra le due vette passa il confine tra Appennino Tosco-Romagnolo e Appennino Umbro-Marchigiano.

Il massiccio del monte Carpegna comprende anche le vette di San Leo, San Marino, Villagrande, monte Canale, Sasso Simone e Simoncello e altri rilievi minori del Montefeltro.

Alle pendici meridionali si stende l’abitato di Carpegna (748 metri s.l.m.), mentre a est, incastrata in uno dei suoi contrafforti, si trova l’abitato di Villagrande (sede del comune di Montecopiolo). A nord si staglia il piccolo comune di Maiolo (550 metri s.l.m.) e a nord-ovest sono adagiati i comuni di Pennabilli e Sestino. Il monte Carpegna è compreso nel territorio del Parco naturale regionale del Sasso Simone e Simoncello. Sulla vetta del monte si estende l’Eremo del Monte Carpegna, nel comune di Montecopiolo, luogo di culto, data la presenza di uno storico santuario e metà di sport invernali grazie agli impianti sciistici, e villeggiatura estiva.

La natura geologica prevalentemente calcarea è evidenziata dal biancore delle rocce affioranti lungo i fianchi della montagna. I composti calcareo-marnosi disegnano delle trame visibili a notevoli distanze, sia nella parte sommitale del versante settentrionale e, soprattutto, in quella meridionale. È possibile scorgere la bianchissima trama calcarea della scoscesa Ripa dei Salti fin dalle coste adriatiche, soprattutto nelle giornate di cielo terso.

Un bosco lussureggiante ricopre le pendici del Monte Carpegna. Sono prevalenti i faggi, le querce, i cerri, i carpini, gli aceri, i frassini, i sorbi, gli agrifogli, vegetazione tipica dell’Appennino settentrionale. Nelle pendici meridionali è presente invece una pineta, in cui le specie prevalenti sono pino nero d’Austria e abete. Quest’ultimo è il frutto di un rimboschimento effettuato durante i primi del Novecento. Questo tipo di albero ha permesso di ripristinare l’humus di un terreno eccessivamente dilavato, che costituiva un pericolo per l’abitato di Carpegna per le possibili frane. Oggi, la vegetazione spontanea sta lentamente sostituendo la pineta.

Tra le specie erbacee, ricordiamo le più diffuse: anemoni trifogliati, fiordalisi montani, gigli rossi, gigli martagoni e numerose specie di orchidee.

La fauna è composta da rapaci notturni e diurni come la civetta, il barbagianni, il gufo reale, l’allocco, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino e l’aquila. Tra i mammiferi è possibile incontrare volpi, caprioli, daini, cinghiali, tassi e istrici.

Monte Carpegna. (14 marzo 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 21 giugno 2018, 13:38 da it.wikipedia.org

Immagine | Meteo SM

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