Santa Maria al Bagno

Santa Maria al Bagno
Santa Maria al Bagno
Santa Maria al Bagno

Santa Maria al Bagno è una frazione del comune di Nardò in provincia di Lecce. Dista circa 7 km da Nardò e Galatone e conta circa 950 abitanti.

Durante il periodo estivo è popolata principalmente da abitanti provenienti da Galatone, Nardò e Galatina, oltre che da numerosi turisti.

Conosciuta in passato con i nomi di Sancta Maria De Balneo o Sancta Maria ad Balneum la località è stata abitata fin dai tempi più remoti come testimoniano i numerosi reperti archeologici di epoca preistorica (cuspidi di frecce, lamelle, cocci di ceramica e altro) rinvenuti nella vicina “Grotta del Fico”.

Probabilmente si sviluppa inizialmente come un piccolo borgo di pescatori abitato in seguito anche dai Messapi e Romani. Riferibili al periodo messapico sono le numerose tombe scavate nella roccia rinvenute sulle alture appena fuori dal centro abitato. Nel 272 a.C. il borgo cadde, come tutto il Salento, sotto il controllo dei Romani che qui realizzarono il porto “Emporium Nauna” gli edifici termali con le vasche per i bagni.

Nel XII secolo era presente a Santa Maria l’importante dimora dei Cavalieri Teutonici costituita da un’abbazia e un grande monastero. Per questo motivo la cittadina fu anche un importante luogo di sosta per i pellegrini provenienti dalle crociate.

Nel medioevo, dopo ripetuti attacchi e saccheggi da parte di pirati e Saraceni, venne progressivamente abbandonata. I Saraceni distrussero gli edifici, la chiesa, gli impianti termali e le vasche. Anche i Veneziani dopo la caduta di Gallipoli nel 1484, infierirono sulla città. Gli abitanti superstiti si rifugiarono nei paesi dell’entroterra.

Nel XVI secolo, Carlo V nell’ambito del programma di difesa delle coste, fece costruire la torre del Fiume di Galatena, per difendere le sorgenti di acqua dolce presenti a Santa Maria, fonte di approvvigionamento per i pirati.

Dopo secoli di completo abbandono nella zona, a poche centinaia di metri dal mare, cominciarono a sorgere splendide residenze signorili, utilizzate soprattutto come residenze estive da parte delle famiglie nobiliari.

La ricostruzione vera e propria inizia però solo sul finire del XIX secolo ad opera di alcuni cittadini dalla vicina Galatone, che decisero di attrezzarla a località balneare e di villeggiatura.

Tra il 1943 e il 1947, l’esercito Alleato decise di ospitare a Santa Maria al Bagno e nei suoi paraggi migliaia di Ebrei scampati ai campi di sterminio nazisti e in viaggio verso il nascente Stato di Israele. Qui alcuni edifici vennero “convertiti” alle nuove esigenze. In una casa nella piazzetta venne ospitata la Sinagoga e nella masseria “Mondonuovo” venne realizzato il kibbutz “Elia”.

Per l’ospitalità dimostrata, il 27 gennaio 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla città di Nardò, la Medaglia d’Oro al Merito Civile.
A testimonianza di quel periodo restano ancora tre murales realizzati da alcuni deportati ed in particolar modo da Zivi Miller. Questo ha dato spunto alla realizzazione del Museo della Memoria e dell’Accoglienza[1], che è stato inaugurato il 14 gennaio 2009, dove oltre ai murales si trova tutto il materiale storico concernente il periodo proveniente dall’archivio storico dell’APME – Associazione Pro Murales Ebraici di Santa Maria al Bagno e dal Comune di Nardò, con annessa biblioteca, emeroteca e documentazione visiva e multimediale, oltre ad ospitare diverse mostre ed eventi.

Negli ultimi anni il centro è abitato stabilmente anche nel periodo invernale.

Santa Maria al Bagno. (12 aprile 2022). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 27 giugno 2023, 10:22 da it.wikipedia.org

Immagine | Vedetta.orga

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Categorie: Mare, Puglia

Torre Specchia Ruggeri – Melendugno

Melendugno (Melendugnu o Malandugnu in dialetto salentino) è un comune italiano di 9 934 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.

Situato nel Salento centro-orientale, è posizionato tra il capoluogo e Otranto, distanti rispettivamente 18 km e 22 km. Centro agricolo, possiede un vasto feudo e beneficia del notevole flusso turistico legato alle sue marine (Torre Specchia Ruggeri, San Foca, Roca, Torre dell’Orso, Torre Saracena, Sant’Andrea), poste lungo la costa adriatica salentina. Comprende la sola frazione di Borgagne, situata a 4 km dalla costa.

La cittadina di Melendugno, situata nell’entroterra a sud-est di Lecce, sorge a 36 m s.l.m. e dista 6,5 km dalla costa adriatica. Il territorio comunale, il quarto più esteso della provincia dopo Lecce, Nardò e Ugento, occupa una superficie di 91,03 km² e confina a nord con il comune di Vernole, a est con il Mare Adriatico, a sud con il comune di Otranto, a ovest con i comuni di Carpignano Salentino e Calimera. Comprende la popolosa frazione di Borgagne.

Si affaccia sul mare con un litorale di oltre 15 km che comprende, da nord a sud, Torre Specchia Ruggeri, San Foca, Roca e Sant’Andrea. Il litorale, caratterizzato da un susseguirsi di spiaggette, insenature, dune e calette e dalla presenza di piatti isolotti nella zona settentrionale e di faraglioni in quella meridionale, ospita ampie aree pinetate e diverse specie arbustive della macchia mediterranea. Dalla costa melendugnese talvolta è possibile vedere ad occhio nudo l’isola di Saseno e i rilievi montuosi dell’Albania.

Dal 2010 al 2018 le marine melendugnesi hanno ottenuto ogni anno il riconoscimento della Bandiera Blu.

Dal punto di vista meteorologico Melendugno rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno. La primavera e l’estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento orientale sono influenzati fortemente dal vento attraverso correnti fredde di origine balcanica, oppure calde di origine africana.

Torri costiere di avvistamento:
Torre Specchia Ruggeri
Torre di San Foca
Torre di Roca Vecchia
Torre dell’Orso
Torre Sant’Andrea

Melendugno. (15 luglio 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 20 luglio 2021, 12:19 da it.wikipedia.org

Immagine | 365 giorni nel Salento

Maluha Bay – Torre Chianca – Lecce

Torre Chianca è una località balneare salentina, frazione di Lecce da cui dista 10 km.

La località prende il nome dall’omonima torre cinquecentesca fatta costruire dagli Spagnoli per difendere il Salento dagli attacchi dei pirati Saraceni. Nasce come derivazione del vicino borgo di Case Simini, località del comune di Lecce appena più nell’entroterra.

Di particolare interesse naturalistico sono i bacini Idume e Fetida, dove crescono alghe characee e brasca pettinata. Qui si getta nel mare il fiume sotterraneo Idume. Lungo le sponde sono presenti fitti canneti, una “steppa salata” di salicornia annuale e piante quali il narciso.

L’antica torre di avvistamento, risale al Cinquecento nel periodo in cui Carlo V fece custodire il Salento dalle incursioni turche. Oggi è in parte crollata.

Torre Chianca, come tutta la litoranea leccese, ha un clima subtropicale secco, caratterizzato da inverni miti e brevi con una temperatura massima di 19-20° la mattina e di 17-19° la sera, con punte di 29-30° percepiti nelle giornate più afose, le primavere e gli autunni hanno temperature elevate con picchi di anche 35°; le estate sono molto lunghe e particolarmente afose, con temperature intorno ai 33° di mattina e di 19-20° la sera, ma le temperature percepite per via degli elevatissimi tassi di umidità si spingono quasi sempre oltre i 40° con picchi record da 50-55°. Si contano 116 giornate con temperature sopra i 30° e di 40 giorni con temperature percepite oltre i 45°. Le precipitazioni sono quasi assenti, la siccità di protrae in tutto l’anno, cadono mediamente 169 mm di pioggia in 17 giorni l’anno. La zona è ventilata con correnti provenienti soprattutto da nord, sud e sud-est

A Torre Chianca sono presenti la flora e la fauna tipici della macchia mediterranea, con piante spettacolari. Per quanto riguarda la fauna ittica sono presenti molti cefali, gamberi, moscatelle, e molto altro.

Torre Chianca (Lecce). (21 settembre 2019). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 27 novembre 2019, 12:02 da it.wikipedia.org

Immagine | 365 giorni nel Salento