Chiesa di San Pietro – Portovenere

Chiesa di San Pietro - Portovenere
Chiesa di San Pietro – Portovenere

La chiesa di San Pietro è un edificio religioso cattolico situato nel comune di Portovenere, in calata Doria, in provincia della Spezia. È la chiesa vestigiale più antica del Golfo e costituisce una delle più famose attrazioni turistiche del luogo.

Già nel V secolo su questo luogo sorgeva un piccolo tempio paleocristiano (edificato in parte sui resti di un tempio pagano probabilmente dedicato a Venere). Più tardi vi fu costruito anche un attiguo monastero benedettino.

In epoca del regno longobardo la custodia dell’antico tempio era affidata ai monaci di san Colombano di Bobbio insediati nel monastero.

Nel X secolo la chiesetta passò alle dipendenze della diocesi di Luni fino al 1133 quando rientrò nella diocesi di Brugnato. Il tempio era stato dedicato a san Pietro il 19 luglio 1118 da papa Gelasio II insieme al dono di una reliquia dell’apostolo.

Nel XIII secolo i Genovesi costruirono una seconda chiesa comunicante con l’antico tempio paleocristiano così da formare un unico edificio più grande.

Il complesso della chiesa perse il titolo di parrocchiale di Porto Venere, sul finire del XIV secolo, a favore della chiesa di San Lorenzo, ma fu regolarmente officiata dal clero secolare fino al 1798.

Nel 1494 un grave incendio colpì il paese di Porto Venere e coinvolse anche la chiesa di San Pietro. Nello stesso anno la chiesa venne anche gravemente danneggiata dagli attacchi portati dalla flotta di Carlo VIII nel corso della Prima guerra italiana e dal disastroso bombardamento effettuato dalle artiglierie aragonesi (16 luglio, battaglia di Portovenere).

In rovina, la chiesa venne anche ripetutamente depredata dei suoi materiali ornamentali che vennero usati per reimpieghi nella chiesa di San Lorenzo ed in altri edifici.

Durante le guerre napoleoniche, il complesso di San Pietro fu dapprima occupato dalle milizie austro-russe che ne fecero un bivacco. Poi fu la volta della soldataglia napoleonica che ne rubò i quadri, fuse le campane, usò le travature di legno del tetto come legno da ardere e v’installò una batteria di cannoni.

Agli inizi del XX secolo si pose mano a degli interventi conservativi. Poi estese indagini archeologiche e un importante restauro della storica chiesa sono avvenuti, dal 1929 al 1934, e hanno ripristinato gli ambienti paleocristiano e medievale; la chiesa è stata infine riconsacrata nel mese di ottobre 1934.

La chiesa di San Pietro è inclusa nel Catalogo Generale dei Beni Culturali Italiani.

Chiesa di San Pietro (Porto Venere). (31 maggio 2022). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 9 giugno 2022, 08:15 da it.wikipedia.org

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Bocca di Magra

Bocca di Magra
Bocca di Magra

Bocca di Magra è un centro abitato d’Italia, frazione del comune di Ameglia.

Al censimento del 21 ottobre 2001 contava 364 abitanti.

Geografia fisica
Il centro abitato è sito a 2 m sul livello del mare, alla foce del fiume Magra.

Monumenti e luoghi d’interesse
Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea apostolo.
Monastero di Santa Croce del Corvo, fondato nel 1176 dal vescovo Pipino. Ospita alcune attività del Centro Lunigianese di Studi Danteschi, tra cui la “Via Dantis” (marchio registrato).

Siti archeologici
Villa marittima romana, edificata tra il I e il IV secolo a.C.. I ritrovamenti archeologici dell’antica villa di epoca romana sono custoditi presso il museo civico archeologico “Ubaldo Formentini” della Spezia.

Infrastrutture e trasporti
Una strada importante, ai fini del traffico commerciale, che attraversa il territorio comunale nella zona pianeggiante, è la strada statale 432 della Bocca di Magra, che serve da arteria costiera e che collega la strada statale 1 Via Aurelia nei pressi di Romito Magra (frazione di Arcola) a Marina di Carrara.

Nei pressi della frazione, alla foce del fiume Magra, è presente un porticciolo attrezzato per l’ormeggio di imbarcazioni da diporto medio piccole.

Sempre da Bocca di Magra e da Fiumaretta ci sono scali di linee per il collegamento marittimo stagionale estivo, con “Gli Spiaggioni”, una spiaggia nel territorio comunale, accessibile anche via terra tramite un impervio sentiero che parte da punta Corvo a Montemarcello.

E’ stata più volte frequentata dal decano del giornalismo Indro Montanelli.

Bocca di Magra. (22 gennaio 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 26 novembre 2021, 14:40 da it.wikipedia.org

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Vernazza – Cinque Terre

Vernazza - Cinque Terre
Vernazza – Cinque Terre

Vernazza (IPA: [verˈnat:sa], Vernassa in ligure, Vernasa nella variante locale) è un comune italiano di 764 abitanti della provincia della Spezia in Liguria.

Giungendo da occidente, Vernazza è il secondo dei paesi che costituiscono le Cinque Terre, in una baia tra i comuni di Monterosso al Mare e Riomaggiore. Comprende anche il successivo borgo di Corniglia, una sua frazione.

Anche il suo territorio è caratterizzato dai tipici terrazzamenti per la coltivazione della vite, uno stile morfologico che, secondo una stima, è sviluppato per oltre 7.000 km di muretti a secco.

Il territorio fa parte del parco nazionale delle Cinque Terre e del sito UNESCO Porto Venere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto).

Tra i vari sentieri escursionistici che fungono da collegamento tra le località delle Cinque Terre, il sentiero boschivo (segnato con il numero 507 dal CAI) attraversa la frazione di Casella – nel comune di Riccò del Golfo di Spezia – e la Sella della Cigoletta e collega la costa con la media e bassa val di Vara.

Il borgo, cresciuto lungo il torrente Vernazzola (oggi coperto) che ne costituisce l’arteria centrale, presenta un tessuto urbano eccezionalmente integro, articolato in una serie di vicoli e ripide scalinate. Sopra l’abitato di Vernazza, a una quota di 325 metri sul livello del mare, si trova il santuario di Nostra Signora di Reggio.

L’origine del toponimo deriverebbe dall’aggettivo latino verna, traducibile come “indigeno” o “del luogo”.

Vernazza confina a nord con i comuni di Pignone, Beverino e Riccò del Golfo di Spezia, a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con Pignone e Monterosso al Mare e ad est con Riccò del Golfo di Spezia e Riomaggiore.

L’ente comunale è costituito dalle cinque frazioni di Corniglia, Drignana, Muro, Prevo e San Bernardino per un totale di 12,3 km².

Le principali risorse economiche del territorio vernazzolese sono rivolte alle attività agricole e del turismo. In ambito agricolo pregiata è la coltivazione dell’ulivo, degli alberi da frutto (in particolare limoni) e soprattutto della vite con una discreta produzione di vini locali e del territorio delle Cinque Terre.

È accertato il legame che unisce il borgo di Vernazza al vino vernaccia. Questo vino infatti era ben apprezzato già in età medievale ed è più volte citato dal Boccaccio anche in relazione al borgo di Corniglia. La produzione del vino era solamente o specificamente ligure pertanto l’etimologia stessa della parola è da Vernaccia, oggi Vernazza. Peraltro, poiché il borgo è menzionato nei documenti storici secoli prima del vino stesso, risulta meno credibile invece la contraria ipotesi che il borgo abbia preso il nome dal vino che esportava.

Il territorio di Vernazza è attraversato dalla strada provinciale 61, che a nord s’innesta con la provinciale 51; quest’ultima mette in collegamento stradale il borgo vernazzese con i comuni di Monterosso al Mare, ad ovest, e Riomaggiore ad est.

Vernazza è dotata di due stazioni ferroviarie: quella di Vernazza e quella di Corniglia sulla linea ferroviaria Genova-Pisa.

All’interno del territorio comunale è attivo un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall’ATC che garantisce quotidiani collegamenti bus.

Vernazza fa parte dell’Unione dei comuni Cinque Terre-Riviera.

Vernazza. (2 ottobre 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 8 novembre 2021, 11:30 da it.wikipedia.org

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