Toano

Toano
Toano

Toano (Tvân o Tuân nel dialetto locale, Toân in dialetto reggiano) è un comune italiano di 4 141 abitanti della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna.

Il primo riferimento certo su Toano lo troviamo in un diploma di Berengario I, datato da Pavia il 6 novembre del 907 in cui si fa menzione della «Corte di Toano», seguito da un diploma imperiale di Ottone II nel 980, che cita la «Plebem de Toano» fra le maggiori pievi rurali dell’epoca. L’antica «Thoanum», dopo le ultime irruzioni barbariche degli Ungari sul finire del IX secolo, organizzò le proprie difese costruendo fortificazioni intorno alla Pieve. Divenne così «membro ufficiale con castello» sotto il dominio di Bonifacio, padre della contessa Matilde di Canossa, nella seconda metà del 1000. Nei primi decenni del XIII secolo divenne «libero comune» aggregandosi al comune urbano di Reggio. Seguì un lungo periodo di lotte fra i ghibellini reggiani e i guelfi modenesi che non risparmiarono neppure il castello di Toano, cinto d’assedio dai modenesi nel 1265. Nel periodo delle signorie fu sottoposto al dominio dei Fogliani fino al 1427, per passare poi agli Estensi con Niccolò III. Nel 1461 Borso, duca di Modena e Reggio, emanò gli «Statuta potestariae Toani et Caulae». Nel 1469 fu ceduto al marchese Testi e, dopo la sua morte, senza eredi, ritornò alla Camera Ducale. Ultimo feudatario di Toano fu Guerra Coccopieri Torretta di Massa Carrara. Nel 1800 fu eretto a comune subendo il soffio riformatore della rivoluzione francese e di Napoleone. Durante la seconda guerra mondiale i Toanesi parteciparono attivamente alla Resistenza, versando un notevole contributo di sangue, subendo distruzioni e danni gravissimi. Ricordiamo la battaglia di Ca’ Marastoni, l’eccidio di Manno e l’incendio di Toano nel ’44. Nel 1944 Toano con Villa Minozzo, Frassinoro, Polinago, Prignano e Montefiorino fece parte della Repubblica partigiana di Montefiorino, durata 40 giorni. Il 6 ottobre 2013 si è svolto un referendum consultivo sulla proposta di fondere o meno i due comuni di Toano e Villa Minozzo, i cittadini dei due comuni hanno votato a maggioranza per il no alla fusione.

Toano fu, tra la fine degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’80, sede di una delle prime emittenti radiofoniche locali dell’Emilia:Tele Radio Appennino, Radio Zeta, Radio Elle, Tele Radio Blu, fondate da Roberto Belli. Le emittenti, avevano sede in Via Castellaro a Cavola e trasmettevano sui 90-97,000 e 103 MHz nei primi anni la copertura era su tutto il Nord Italia e parte delle zone di confine, con l’aumento delle cosiddette Radio libere la copertura si restrinse solo per le province di Reggio Emilia, Modena e Parma, ricordando anche gli storici speaker:Tiziano, Monica, Gabriella, Massimo, Corrado Caselli, Sergio e anche lo storico editore Roberto Belli purtroppo prematuramente scomparso nel mese di luglio dell’anno 2015, si affiliò nel 1984 a Segnale Italia, network emergente milanese, di cui ripeteva i programmi, di buona fattura, nel territorio di competenza. Purtroppo l’iniziativa andò presto in crisi e l’emittente cessò l’esistenza. Oggi sulla sua frequenza si ascolta Radio Dimensione Suono. Vi ci vive Fernando De Napoli, ex calciatore con trascorsi in nazionale.

Toano. (26 novembre 2022). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 7 dicembre 2022, 09:14 da it.wikipedia.org

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Rifugio Cesare Battisti

Rifugio Cesare Battisti - Vista sul Monte Cusna
Rifugio Cesare Battisti – Vista sul Monte Cusna
Rifugio Cesare Battisti - Vista sul rifugio
Rifugio Cesare Battisti – Vista sul rifugioMonte Cusna

Il rifugio Cesare Battisti si trova in località Lama Lite, a quota 1765 m s.l.m., ed è servito dalla strada forestale che collega Civago con Ligonchio. L’accesso al rifugio è esclusivamente pedonale per i normali frequentatori dei numerosi sentieri che salgono da Febbio, Civago, Ligonchio e dalla Toscana. L’edificio è composto da due corpi principali, a due piani, disposti in direzione nord/est – sud/ovest (corpo storico) e nord – sud (corpo ampliato), collegati da un terzo corpo centrale, un locale invernale sempre accessibile ed un locale legnaia. La fornitura di acqua è servita da due fonti: una situata a quota superiore al rifugio, ed una a quota inferiore, dalla quale l’acqua viene sollevata per pompaggio, e poi accumulata in un serbatoio interno collocato al primo piano dell’edificio storico. L’energia elettrica è assicurata da un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo, assistito da un generatore diesel. Il rifornimento di gas alla cucina è effettuato mediante bombolone e impianto a GPL, ed il riscaldamento è garantito da due stufe a legna ed una a pellet. Il rifugio è dotato di un telefono con ponte radio, alimentato da un pannello fotovoltaico dedicato, e di un sistema internet satellitare riservato al funzionamento del rifugio e alle due webcam, che in collaborazione con Reggio Emilia Meteo garantiscono una vista in tempo reale del rifugio e del monte Cusna.

Da Testo da Rifugio-Battisti.it

Immagine | Reggio Emilia Meteo

Lago Santo Modenese

Lago Santo Modenese
Lago Santo Modenese
Lago Santo Modenese
Lago Santo Modenese – Vista sulla Fontana

Il Lago Santo modenese è un lago montano che si trova in provincia di Modena.

Il lago si trova a quota 1.501 m s.l.m. ed è il maggior lago naturale dell’Appennino modenese ed il secondo, superato di poco dall’omonimo parmense, dell’intero Appennino settentrionale: ha un perimetro di 1250 m, una lunghezza di circa 550 m e la sua superficie misura 58.000 m2 mentre la sua massima profondità è di circa 20 metri, riscontrabile nel settore sottostante la parete del Monte Giovo; il suo invaso è di circa 450.000 m3.

Il Lago Santo è alimentato da tre immissari: uno scende dalla Boccaia, un altro dalla costiera della Serra e il terzo dal terrazzo della Borra dei Porci; c’è invece un unico emissario posto all’estremità sud nei pressi del Rifugio Vittoria. Il lago ha un’origine mista, glaciale e di frana: circa 150 m sopra la superficie si trova una terrazza pensile, chiamato Borra dei Porci, che rompe l’uniformità della grandiosa parete orientale del Monte Giovo: questa terrazza ha una larghezza di 150 m e una lunghezza di 600 m, è ampia ed erbosa ed è percorsa da un piccolo rio che precipita nelle acque del lago.

Si raggiunge da Pievepelago seguendo le indicazioni per il paese di Tagliole e per il Lago Santo. Da alcuni anni è stata aperta un’altra strada per chi proviene dall’Abetone; in località Dogana Nuova si può girare a sinistra (seguendo le indicazioni per il Lago Santo): con questa strada, superato sulla destra il massiccio del Monte Modino, si attraversa la Valle delle Tagliole ed i piccolissimi borghi di Rotari, Ronchi e Ca’ di Gallo. A pochi minuti di cammino dalle rive del lago si trova un grande parcheggio: questa zona si chiama “Pian de remi” perché da qui transitava l’antica Via dei remi cioè quella strada dove transitavano i tronchi d’albero tagliati all’Abetone e a Cutigliano che dovevano arrivare al mare per essere destinati a divenire remi per le grandi navi.

Il lago faceva parte del territorio della comunità di Barga, cittadina della Val di Serchio. Quando Barga, poco prima della metà del XIV secolo, passò dalla Repubblica di Lucca a quella di Firenze, anche il lago entrò nei possedimenti dello stato fiorentino, per poi passare al Granducato di Toscana. La comunità di Barga rimase infatti per circa cinque secoli una exclave toscana tutta circondata dai territori lucchesi e modenesi. Solo alla fine del 1847, con l’abdicazione di Carlo Lodovico di Borbone al trono del Ducato di Lucca avvenne l’annessione di quest’ultimo stato alla Toscana; in conseguenza di tale annessione entrò in vigore il trattato di Firenze, che prevedeva una serie di aggiustamenti di confine nelle valli del Serchio e del Magra. Tra queste modifiche di confine vi fu anche il passaggio delle valli transappenniniche di Barga sotto la sovranità del Ducato di Modena, in tal modo il Lago Santo ed estesi territori che lo circondano finirono nel ducato estense e da questo, con l’unità italiana, alla Provincia di Modena. Nonostante questo il Comune di Barga chiese ed ottenne che i territori già nelle valli transappenniniche venissero riconosciuti ai cittadini di Barga quali usi civici, situazione che tuttora perdura.

Lago Santo modenese. (12 aprile 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 10 dicembre 2021, 08:58 da it.wikipedia.org

Immagini | Rifugio Vittoria